Accordo per la cessione degli stabilimenti Mahle

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Lavoro
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Lo stabilimento di Saluzzo (da laguida.it)
Lo stabilimento di Saluzzo (da laguida.it)

IMR Group, azienda lombarda del settore automotive, acquisirà gli stabilimenti della Mahle di Saluzzo e La Loggia: la trattativa si è conclusa con un accordo quadro siglato nell’Assessorato regionale al Lavoro nel corso di una riunione alla quale erano presenti i rappresentanti delle due aziende e dei sindacati. Ora inizierà la fase del dialogo con i sindacati per la fase di reindustrializzazione e di mantenimento occupazionale. La cessione formale degli stabilimenti è prevista entro metà ottobre e per completare l’operazione verrà costituita una società che apparterrà al 100% alla holding che controlla la stessa IMR.

Attualmente i dipendenti Mahle sono 349 (a ottobre 2019 erano 453), di cui 25 resteranno in carico all’azienda tedesca e si occuperanno di marketing nel mercato italiano. Per altri 50 è previsto il ricorso alla mobilità volontaria. Per la reindustrializzazione IMR chiederà una cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione di 24 mesi, durante la quale verrà effettuata un’opera di formazione del personale che dovrà apprendere le nuove mansioni. L’obiettivo dichiarato è quello, sempre nei due anni, di occupare circa 270 persone.

La IMR, che ha sede a Carate Brianza, è già presente in Piemonte con uno stabilimento a Mondovì, ha un fatturato di 330 milioni di euro e circa 2200 dipendenti, ed è attiva nel settore della gommaplastica con clienti come Fca, Volvo, Maserati, Ferrari, Bentley, Psa e Lamborghini.

Soddisfazione per il positivo risultato è stata espressa dal presidente Alberto Cirio (“fin dal primo giorno ho seguito il caso della Mahle con costanza, concretezza e senza mai alzare i toni perché sapevamo di avere buone possibilità di risolvere la situazione”) e dall’assessore al Lavoro Elena Chiorino, secondo cui “l’intervento della IMR rappresenta un segnale molto positivo ed evidenzia che, nonostante il momento che stiamo vivendo, esistono ancora realtà che intendono investire e credere nel nostro territorio per ricostruirne il tessuto economico. Questa operazione dimostra anche un altro aspetto fondamentale, che noi sosteniamo dal primo giorno: il Piemonte è ancora attrattivo”.

 

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