3,3 milioni per riqualificare laghi e fiumi del Piemonte

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Ambiente e Territorio

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Consentire ai pesci di transitare nei fiumi ostruiti da opere idrauliche attraverso "scale di risalita", eliminare dalle sponde dei corsi d'acqua piante infestanti e incrementare il numero di alberi in modo da ridurre il rischio di alluvioni e garantire una maggiore fruibilità ai cittadini. Sono questi i risultati ottenuti attraverso gli interventi di riqualificazione dei corpi idrici piemontesi, finanziati anche quest'anno dalla Regione Piemonte attraverso un bando aperto agli enti pubblici. A presentarlo è stato, mercoledì 6 febbraio a Torino, l'assessore all'Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia, intervenuto all'incontro informativo tenutosi nella sede regionale di corso Regina Margherita 174.

«La Regione Piemonte ha stanziato 3,3 milioni di euro a favore del bando 2019 per la riqualificazione dei fiumi e dei laghi piemontesi, quasi il triplo del primo bando dell’aprile 2018», ha riferito l’assessore Valmaggia. Un bando rivolto a enti pubblici, anche in forma associata, che consente di soddisfare le richieste dell’Unione europea in merito al raggiungimento del “buono stato delle acque” sia dal punto di vista chimico-biologico sia da quello relativo all’ecosistema generale. «Si tratta – ha proseguito l’assessore Valmaggia – di interventi molto importanti anche nell’ottica dell’adattamento ai cambiamenti climatici».

Le sponde di laghi e fiumi, la vegetazione e i pesci necessitano di un ambiente che sia il più naturale possibile. Gli interventi finanziati l’anno scorso riguardano il ripristino della continuità fluviale, come nel caso in cui ci siano delle traverse di impianti idroelettrici che limitano il deflusso dei corsi d’acqua e sbarrano il passaggio dei pesci. Con i fondi a disposizione sono state realizzate “scale di risalita” per i pesci in diversi fiumi piemontesi.

Sono stati finanziati anche interventi volti ad eliminare specie vegetali invasive e infestanti, in modo da riqualificare la flora lungo le sponde. Si rendono così laghi e fiumi meno artificiali e con più alberi, ottenendo un duplice vantaggio: ridurre il rischio di alluvioni e rendere le aree fluviali meno artificiali e maggiormente fruibili dalle comunità in cui sono inserite. Fra i progetti illustrati nel corso della giornata, quello dell’Unione montana Valle Maira, volto a garantire la stabilità del Rio Preit sopra Canosio e quello relativo al miglioramento del torrente Stura di Ovada.

I fondi destinati al bando sono ricavati dai canoni delle concessioni idriche, che sono così reinvestiti anche in funzione degli obiettivi del Piano di tutela delle acque. Il bando sulla riqualificazione dei corpi idrici è aperto fino alle 12 del 17 maggio 2019.

Rivolgendosi alla platea di professionisti, ingegneri, architetti, amministratori locali e direttori di aree naturali protette presenti in sala, l’assessore Valmaggia ha concluso con un invito a valorizzare progettualità ampie e integrate, unendo le forze per conseguire risultati importanti su larga scala.

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