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Sono stati 1700 i cittadini che hanno visitato il Grattacielo della Regione Piemonte tra sabato 10 e domenica 11 giugno nell’ambito di Open House, manifestazione che ha aperto le porte di 150 edifici di Torino.
A fare gli onori di casa erano presenti sabato il presidente Alberto Cirio e l’assessore al Patrimonio Andrea Tronzano.
“Il fatto che in due minuti si siano esauriti tutti i posti disponibili - ha dichiarato Cirio - mi ha fatto capire come questo edificio possa davvero diventare un emblema dell'orgoglio del Piemonte e anche dell'essere sabaudi, cioè del fare le cose bene e rispettare il valore del denaro, soprattutto quando è pubblico e arriva dal sacrificio di tante persone. Quando sono diventato presidente - ha ricordato - mi sono posto come l’obiettivo di finire i lavori, perché era un grattacielo che purtroppo rappresentava l’inefficienza del pubblico, e allora ci siamo messi di impegno nonostante le tantissime difficoltà. Oggi abbiamo quasi ultimato il trasloco di quasi tutto il personale, sono già 2000 le persone che vi lavorano e saranno 2200 il 16 giugno quando si chiuderà il trasloco. Da quest’anno il risparmio è già di 4 milioni di euro ma a regime dal 2024 sarà di 18 milioni di euro all’anno”.
L’assessore Tronzano ha definito “una soddisfazione personale e come Giunta aver dato una fine ai lavori di questo sostanziale buco nero che da ormai 11 anni pendeva sulla città di Torino. Ma soprattutto restituire ai cittadini un’opera che è loro”.
Il trasferimento del personale nel grattacielo ha permesso la chiusura di oltre venti uffici della Regione sparsi per Torino, molti dei quali in affitto, e anche di non dover usare l’auto per andare da un ufficio all'altro alimentando traffico e inquinamento.