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Il bando da 3 milioni di euro della Regione Piemonte per il mantenimento e lo sviluppo delle botteghe dei servizi in Comuni montani con meno di 5.000 abitanti ha raccolto 154 domande: 64 provengono dalla provincia di Cuneo, 42 dal Torinese, 17 dal Verbano-Cusio-Ossola, 16 dall'Alessandrino, 8 dal Biellese, 4 dalla provincia di Vercelli e 3 dall'Astigiano.
Ora saranno esaminate da un comitato di valutazione composto da rappresentanti di Finpiemonte S.p.A. e Regione Piemonte. L'esito dell'istruttoria verrà comunicato entro la metà di febbraio 2023.
Il contributo massimo previsto per ogni singola domanda è di 50.000 euro, di cui 30.000 per investimenti e 20.000 per spese di gestione.
Il bando era rivolto a microimprese iscritte al registro imprese della Camera di Commercio ed a cooperative di comunità iscritte all'albo della Regione e attive al momento della presentazione dell'istanza.
Le botteghe dei servizi sono esercizi commerciali di prossimità per la vendita al dettaglio di beni alimentari e di prima necessità, in cui si integrano attività di informazione per la cittadinanza: in sostanza veri e propri "terminali" per la Pubblica amministrazione sul territorio e nel contempo esercizi che svolgono altri servizi utili a migliorare la qualità di vita dei residenti.
"Il numero elevato di domande pervenute - commentano con soddisfazione il presidente Alberto Cirio e il vicepresidente ed assessore alla Montagna Fabio Carosso - significa che vi è grande interesse per una montagna in cui sia possibile vivere tutto l'anno, non solo d'estate o d'inverno per lo stagione sciistica. Da parte della Regione vi è molta attenzione: ricordiamo il bando per la residenzialità da 10 milioni a favore di chi si trasferisce dalla città alla montagna, quello sulle scuole da oltre 600.000 euro, il riparto dei 10,7 milioni destinati alle Unioni montane, l'avvio del percorso per una Strategia condivisa con tutti coloro che vivono la montagna e che sia in grado di intercettare fondi europei e nazionali. Tutti interventi che hanno come obiettivo ridare nuove prospettive alle zone montane, evitare la desertificazione del territorio e valorizzarne i punti di forza non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale ed economico".