Un encomio per la Regione Piemonte al "Premio nazionale del paesaggio"

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Il riconoscimento consegnato questa mattina a Roma

 Nuovo prestigioso riconoscimento a livello nazionale per la Regione Piemonte. Il progetto “Associazioni fondiarie: nuova vita alle terre marginali”, presentato dal Settore Sviluppo della Montagna e Cooperazione Transfrontaliera alla sesta edizione del "Premio Nazionale del Paesaggio", si è aggiudicato un encomio da parte della Commissione esaminatrice del Ministero per i beni e le attività culturali, distinguendosi tra i 130 progetti presentati da ogni parte d’Italia.

La cerimonia di premiazione si è svolta questa mattina a Roma, in occasione della "Giornata Nazionale del Paesaggio".

Il premio rappresenta il riconoscimento formale per l’attuazione di una politica o di provvedimenti intrapresi da collettività locali o regionali per la salvaguardia, la gestione e/o la pianificazione sostenibile dei paesaggi, che abbia conseguito un risultato concreto e misurabile.

Il progetto presentato dalla Regione Piemonte verte sull'attività delle prime associazioni fondiarie costituite sul territorio, che, attraverso la gestione associata per il recupero dei terreni agricoli incolti o abbandonati, hanno consentito la riqualificazione e la valorizzazione del patrimonio fondiario in aree marginali del territorio e di conseguenza la tutela dell’ambiente e del paesaggio, la prevenzione dei rischi idrogeologici e degli incendi. Un importante esperimento di gestione comunitaria del territorio, che sta dando i suoi frutti. Senza interferire con il diritto di proprietà, in modo intelligente e produttivo, le associazioni fondiarie rivitalizzano infatti le attività agro-silvo-pastorali, il turismo e le produzioni locali garantendo la conservazione del paesaggio.

L'ambizioso progetto ha preso il via con l’approvazione della legge regionale n.21 del 2016, consentendo il recupero produttivo dei terreni incolti e la riqualificazione delle aree frammentate e abbandonate. “Questa legge e i provvedimenti ad essa collegati - sottolinea l’assessore regionale all'Ambiente e Programmazione territoriale e paesaggistica, Alberto Valmaggia - intendono contrastare l’abbandono delle aree montane e collinari avvenuto nei decenni passati, fenomeno che ha portato al loro progressivo spopolamento con conseguenze drammatiche anche dal punto di vista paesaggistico e del dissesto idrogeologico. La strada intrapresa vuole costituire una grande opportunità di sviluppo e di nuova occupazione per le zone considerate marginali, di salvaguardia del territorio e dell’ambiente e di contenimento dei rischi di calamità naturali o dovuti agli incendi”.

Ad oggi le associazioni fondiarie costituite in Piemonte sono circa una ventina, distribuite nelle province di Alessandria, Cuneo, Torino, Vercelli, Verbano-Cusio-Ossola, con una superficie complessiva “recuperata” di 2.000 ettari, prevalentemente situati in zona montana e collinare, per un totale di circa 800 soci coinvolti nel conferimento dei terreni. Le attività svolte in via principale sono di carattere pastorale, forestale, orticolo e l'obiettivo dichiarato è anche quello di sensibilizzare la popolazione coinvolta, affinché il territorio ritorni ad essere controllato, con conseguenti benefici per l’ambiente e la collettività.