Tutela dei minori e sostegno alle famiglie al centro del convegno “Bambini in affido”

Tema
Politiche sociali
Data comunicato

L’assessore regionale alla Famiglia e ai Bambini ha partecipato questa mattina al convegno “Bambini in affido. Dalla controversia ad una soluzione possibile”, organizzato dal Comitato dei cittadini per i diritti umani e dall’associazione onlus Terra di Libertà.

L’esigenza di intervenire sul sistema degli allontanamenti in Piemonte nasce dalla riflessione sui dati, ufficiali e non interpretabili, presentati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, secondo i quali la media nazionale degli allontanamenti di minori dalle famiglie di origine è del 2,7 per mille, inferiore a quella del Piemonte, pari al 3,9. Ciò dimostra come sia necessario adottare una legge regionale che tenda ad azzerare l’allontanamento, che non significa escluderlo ma valutarlo come ultima possibilità per non nuocere alla salute e alla vita stessa del minore, adottandolo solo in casi estremi, come quelli legati alla violenza e agli abusi conclamati.

L’assessore ha evidenziato la necessità di lavorare, in particolare, sul nucleo familiare di origine, per evitare traumi inutili e dannosi al futuro dei bambini. Le risorse stanziate dalla precedente Giunta non permettono, ad oggi, di incrementare i fondi da destinare al sistema infanzia: spostare le disponibilità a bilancio significa quindi concentrare le priorità di intervento sulle famiglie, favorendo nei minori il diritto naturale a vivere con i propri familiari, presupposto che lo Stato stesso dovrebbe garantire.

Sulla base di queste considerazioni il disegno di legge “Allontanamento zero” ritiene che sul 60 per cento degli allontanamenti che vengono posti in essere si possa intervenire con Programmi educativi familiari (Pef), realizzati proprio con l’ausilio dei servizi sociali. Il Pef - ha spiegato l’assessore - ha l’obiettivo di valutare il disagio familiare e lavorare sul nucleo, laddove sia ancora possibile. Spostando il 40 per cento delle risorse sulle famiglie si permette, così, di intervenire sul sistema infanzia che ha, evidentemente, delle falle. Si parla di 55,9 milioni di euro che il sistema dei servizi sociali spende annualmente per la cura di un minore fuori dalla famiglia d’origine. Per l’assessore alla Famiglia, si tratta di cambiare una cultura radicata da anni che non permette ancora al Piemonte di avere una legislazione in supporto alle famiglie di origine, rispettando il cosiddetto “diritto naturale” dei minori di poter vivere nel nucleo originario.

Nel corso del convegno l’assessore ha infine evidenziato come il trauma dell’allontanamento del minore possa essere compreso appieno solo dalla madre naturale, per il legame profondo e viscerale che si crea tra i due. In conclusione del dibattito ha ribadito altresì il proprio rammarico verso il prevalere di strumentalizzazioni politiche su temi per i quali dovrebbe invece vincere il confronto costruttivo.