Tavolo Pernigotti, l'ira della Chiorino: "Dall'azienda atteggiamento inaccettabile. Servono risposte concrete, non chiacchiere. Ora il Mise attui un monitoraggio strettissimo"

Tema
Lavoro
Data comunicato

“Un atteggiamento inaccettabile, vago e contraddittorio. Le istituzioni non possono tollerare un comportamento del genere. Questa situazione non mi piace per nulla e per questo ho chiesto al MISE di attuare un monitoraggio strettissimo e, allo stesso tempo, chiedo alla proprietà turca di farla finita con i giri di parole e di mostrarci numeri e dati concreti rispetto alle loro intenzioni riguardo al futuro dell’azienda”. Non va per il sottile l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, che ieri ha partecipato a Roma, negli uffici del MISE, al tavolo sulla situazione produttiva e occupazionale dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure. Erano presenti il vice capo di gabinetto, Giorgio Sorial, il legale che sta seguendo le trattative per la cessione del ramo gelati, alcuni rappresentanti della proprietà (ma non gli investitori turchi), i sindacati e l’advisor che sta gestendo le trattative per l’eventuale cessione del marchio”.

“È stata una riunione surreale - racconta Chiorino - in cui i rappresentanti della proprietà ci hanno raccontato tutto e il contrario di tutto, esprimendo progetti vaghi e contraddittori, senza peraltro fornirci garanzie, numeri, dati, scadenze. Soltanto chiacchiere. E, per di più, alla mia richiesta perentoria di fornire elementi concreti, la risposta è stata che non era quello il tavolo appropriato. Assurdo”.

Nessuna certezza, quindi, ma nessuna coerenza, nemmeno riguardo alle intenzioni. “Ad esempio - continua Chiorino - fino a ieri ci avevano detto che, per acquistare le materie prime e garantire la ripartenza della produzione di cioccolato e torrone, in vista delle festività natalizie, avrebbero avuto bisogno di cedere il ramo gelati. E invece ieri, come nulla fosse, ci hanno fatto sapere che quei conti erano sbagliati, di avere già acquistato le materie prime e che la produzione sarebbe ripartita, ma senza fornirci date, circostanze, numeri, impegni. Hanno cambiato le carte in tavola da un giorno all'altro, così, come se nulla fosse”.

“La Regione, ma in generale tutte le istituzioni, non possono accettare simili atteggiamenti - conclude Chiorino - Con le famiglie in difficoltà, con chi aspetta notizie perché non riesce ad arrivare alla fine del mese non si può scherzare. Ho chiesto al MISE di attivare un monitoraggio strettissimo della situazione e sono pronta a incontrare la proprietà, perché ci fornisca gli impegni, i dati e le scadenze precise che noi pretendiamo. Ai lavoratori posso garantire che non abbasserò mai la guardia e che farò tutto il possibile affinché la Pernigotti possa tornare ad essere quell’eccellenza piemontese che è sempre stata, anche grazie alle persone che, con il loro prezioso know how, lavorano con passione nello stabilimento di Novi”.