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«Non mi stupiscono le indiscrezioni che attribuiscono all’analisi costi-benefici sulla Tav un giudizio negativo. Conosco da tempo le convinzioni del prof. Marco Ponti e del suo gruppo sul tema. Comunque ora il Governo non ha più alibi. Caduta la foglia di fico, cioè l’analisi costi-benefici utilizzata per allungare il brodo e arrivare alle elezioni europee senza una decisione, il Governo finalmente decida.
Se dirà no alla Tav, io chiederò al Consiglio regionale di indire un referendum consultivo al quale, se vorranno, potranno unirsi i Consigli di Veneto, Lombardia, Liguria, Valle d’Aosta, in modo da organizzare una grande giornata in cui il Nord Italia si pronunci sulla Tav.
Io resto favorevole, al di là dei numeri, perché sulle grandi opere, che cambiano gli scenari creando nuove opportunità e nuove compatibilità, sono necessarie decisioni politiche; i numeri sono necessari, ma non sufficienti».