- Tema
- Mobilità e trasporti
- Data comunicato
“I numeri negativi dell’analisi costi-benefici non stupiscono. Per fare una battuta, considerata la nota predilezione del prof. Ponti per il trasporto su gomma rispetto a quello su rotaia, affidargli lo studio è stato un po’ come affidare a Dracula la guardiania della banca del sangue. Ma al di là delle battute, a detta anche di illustri studiosi, la Tav è un’opera strategica che, in quanto tale, cambierà le dinamiche di mercato, con grandi benefici che ricadranno non solo sul Piemonte, ma sul nord Italia, a cominciare dai porti liguri, e sull’intero paese. Sono i corridoi attrezzati con la logistica che richiamano le merci, non viceversa. Del resto se Cavour avesse fatto l’analisi costi benefici sul traforo del Frejus probabilmente non avrebbe neanche raddoppiato la mulattiera del Moncenisio.
Proprio per questo l’analisi non è in grado di definire i benefici, ma solo i costi, per giunta aumentati dalle mancate accise sul carburante e dal calo dei pedaggi autostradali che si avrebbero con lo spostamento del trasporto merci dalla strada alla ferrovia. Alla faccia dell’ambiente! Si delinea uno scenario che rischia di penalizzare pesantemente l’economia, lo sviluppo e la condizione ambientale delle nostre regioni.
Detto questo, ora che l’analisi c’è, il governo Conte-Salvini-Di Maio si assuma la responsabilità di decidere. Anche se temo di non sbagliare dicendo che, arrivata la costi-benefici, il governo farà ancora melina e anche sulla Tav, su opposte sponde, faranno solo campagna elettorale, a costo di perdere i finanziamenti europei, per arrivare alle elezioni senza pagare il dazio di una decisione. Ora è chiaro chi vuole mettere il Piemonte in un angolo”.