- Tema
- Politiche sociali
- Data comunicato
L’informativa resa questa questa mattina durante la seduta della Quarta Commissione permanente del Consiglio regionale ha consentito all’assessore alle Politiche sociali Chiara Caucino di sintetizzare i dati di monitoraggio sull’erogazione degli assegni di cura in Piemonte: “Nel 2019 i fruitori di interventi finanziati dal Piano nazionale per la non autosufficienza sono stati circa 25.000, di cui 19.000 ancora in carico al 31 dicembre. La media degli assegni è inferiore a 500 euro, mediamente 444 per i gravissimi e 367 per i gravi. L’importo totale dedicato alla lungoassistenza dai servizi territoriali è stato di 70,5 milioni, con una previsione di spesa complessiva di 77,5. Da questo dato si comprende chiaramente che l’incremento di spesa derivante dall’adeguamento degli assegni di cura, imposto dal Governo, ammonta a circa 7 milioni. Infine, l’importo che confluisce nel sistema a seguito del recepimento è di circa 90 milioni”.
“Le risorse complessive - ha proseguito Caucino - permettono di garantire le prestazioni già erogate oggi, nonché un graduale incremento, che dovrà essere accompagnato mediante un’azione condivisa con l’Assessorato alla Sanità per l’integrazione socio-sanitaria degli interventi sulla domiciliarità”.
L’assessore ha quindi rassicurato che “il valore medio dell’assegno futuro di 500 euro genererà un innalzamento per alcuni beneficiari, mantenendo un ‘paracadute’ per coloro che già percepivano una somma più alta in precedenza. Per costoro non vi sarà nessuna riduzione”.
“Il confronto instaurato con i principali attori del mondo della non autosufficienza, ovvero Autonomie Locali, enti gestori, rappresentanze delle categorie e organizzazioni sindacali, ha consentito – ha infine puntualizzato l’assessore Caucino - di trasformare il piano precedente in un provvedimento di recepimento del Dpcm del 21 novembre 2019, in modo da poter procedere a tappe forzate per ottenere dal Ministero con sollecitudine l’erogazione del saldo 2019, 23 milioni che costituiscono la metà delle risorse destinate al Piemonte. Solo in tal modo sarà possibile garantire la continuità dei progetti già instaurati”.