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Quattro vittime di tratta su dieci a livello nazionale, sono state strappate agli sfruttatori, e inserite in un percorso di accoglienza, grazie al lavoro svolto in Piemonte nel 2018. Il dato, raccolto dal Numero verde nazionale antitratta e che riguarda solo le richiedenti asilo esaminate dalla Commissioni territoriali, è stato comunicato questa mattina a Palazzo della Regione, durante la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra l’ente, capofila del progetto territoriale anti-tratta ‘Anello Forte’, e la Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Torino (e sezioni annesse), rappresentato dalla presidente Laura Cassio. Alla firma ha partecipato anche la Procuratrice del tribunale dei minori, Anna Maria Baldelli.
“Questo protocollo – ha spiegato l’assessora all'Immigrazione, Monica Cerutti - va a rendere permanente un lavoro già avviato in forma sperimentale e a porre un tassello importante per tutelare, maggiormente rispetto a quanto accaduto fino a oggi, le vittime di tratta che stanno richiedendo protezione internazionale”.
Con il protocollo d’intesa, si dà concreta attuazione a una misura del Piano nazionale d’azione contro il grave sfruttamento dell’essere umano 2016-2018, che incoraggia la cooperazione interistituzionale nel contrasto della tratta e prevede la costituzione di un Meccanismo Nazionale di Referral, inteso come “la cooperazione tramite cui gli attori statali adempiono ai propri obblighi per proteggere e promuovere i diritti umani delle vittime di tratta, coordinando i propri sforzi in un partenariato strategico con la società civile”.
Si è istituzionalizza una collaborazione iniziata in forma sperimentale dalla Commissione nel 2014 con il solo Comune di Torino ed estesa nell’ambito del progetto “L’Anello forte” (2017-2019) a 8 dei 12 enti attuatori (Comune di Torino, Liberazione e speranza, Tampep, Gruppo Abele, Idea Donna, Progetto Tenda, Piam e Granello di senape). Grazie a questa firma, la Commissione territoriale potrà continuare a sospendere la procedura per il rilascio della protezione, chiedendo prima di decidere un parere ad un ente antitratta del territorio, quando verrà ad aver a che fare con una vittima di tratta.
I dati piemontesi
In via sperimentale, il dialogo tra Commissione e enti anti-tratta ha già portato a risultati. Tra l’avvio de “L’Anello forte” (1 dicembre 2017) e il 31 dicembre 2018, sono pervenute al progetto 308 richieste di valutazione di sospette vittime di tratta. L’85% delle segnalazioni ha riguardato richiedenti di genere femminile, l’84% presunte vittime di sfruttamento sessuale, quasi il 10% minori di ambo i sessi, l’84% persone di nazionalità nigeriana.
Le valutazioni concluse, con la trasmissione della relazione alla Commissione, sono state 298, pari ad oltre il 58% delle valutazioni totali condotte dagli enti nell’ambito del progetto.
Inoltre, l’80% delle/dei richiedenti asilo sottoposti alla valutazione (238 persone) sono stati identificati quali vittime di tratta. Di queste, 64 sono state prese in carico dal progetto.
I dati raccolti dal Numero verde nazionale antitratta, riguardanti la procedura di dialogo tra le Commissioni e i 21 progetti territoriali antitratta, testimoniano il rilievo del lavoro condotto dalla Commissione di Torino e dagli enti antitratta piemontesi nel panorama nazionale: le richieste di valutazione pervenute ad Anello forte rappresentano il 14% di quelle nazionali; le valutazioni concluse sono il 20% di quelle nazionali; le persone identificate come vittime di tratta costituiscono il 23% delle vittime identificate a livello nazionale; infine, le vittime prese in carico dal progetto piemontese sono il 42% delle prese in carico effettuate a livello nazionale.