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L’assessore regionale all’Istruzione ha ricevuto una delegazione dei CUB Scuola (Confederazione Unitaria di Base) che hanno organizzato una manifestazione in Piazza Castello: «La didattica a distanza è stata un fallimento. Ora attendiamo risposte certe dal governo. Occorre ripartire e farlo restituendo la socialità ai nostri figli e, nel contempo, tutelando la sicurezza di tutti, evitando le “classi pollaio”».
L’assessore regionale all’Istruzione, Elena Chiorino, ha incontrato stamane nella sede della Regione, in piazza Castello, a Torino, i rappresentanti della Confederazione Unitaria di Base (CUB) scuola, che hanno manifestato in piazza il loro disappunto per le scelte del governo riguardo alla gestione del sistema scolastico a fronte dell’emergenza Covid, che ha, comportato la chiusura degli istituti da inizio marzo. Ma ora, a più di due mesi di distanza, da Roma non ci sono ancora risposte e men che meno certezze e l’impressione, condivisa, è che si navighi ancora «a vista».
I rappresentanti del CUB Scuola hanno evidenziato tutte le criticità della didattica a distanza, giudicata come un fallimento, che ha penalizzato numerosi ragazzi ai quali non è stato possibile garantire il servizio, nonostante l’impegno dei docenti. Il CUB ha chiesto anche che, in previsione della riapertura di settembre, venga emanata un’ordinanza per la riduzione del numero di alunni per classe, che vengano assunti più docenti, che vengano forniti spazi di insegnamento e di vita scolastica adeguati e che venga contingentato il numero di alunni per classe, che, per ragioni di sicurezza, non potranno essere più di circa 25. I rappresentanti della scuola hanno anche chiesto, per venire incontro alle esigenze di nuovo personale, la stabilizzazione dei precari e una moratoria per il blocco dei licenziamenti dei diplomati magistrali, azione fondamentale per far funzionare correttamente la scuola primaria dell’infanzia.
L’assessore Chiorino ha confermato di essere sostanzialmente in linea con le richieste dei rappresentanti della scuola. Non solo: l’esponente della giunta Cirio ha ribadito di aver, a più riprese, sollecitato con missive ufficiali e tramite l’interessamento diretto di parlamentari piemontesi le medesime istanze, senza purtroppo, al momento, ottenere risposte circostanziate da parte del governo e del ministro dell’Istruzione. Nello specifico, riguardo ai temi trattati, Chiorino e si è impegnata a proseguire, con ogni mezzo a disposizione, nell’azione di sensibilizzazione nei confronti del Ministero affinché, innanzitutto, l’attività scolastica possa ripartire nel più breve tempo possibile in condizioni di totale sicurezza.
Allo stesso tempo, riguardo all’esigenza di assumere nuovo personale, Chiorino si è detta contraria, in questa fase, all’ipotesi di un «concorsone» (che comporterebbe, peraltro, problematiche relative alla sicurezza sanitaria, oltre a creare nuovi precari) dando priorità alle stabilizzazioni del numeroso personale precario. Riguardo ai centri estivi, poi, Chiorino si è detta disponibile a esprimere pare positivo nel caso che i Servizi educativi chiedano una conversione temporanea in centri estivi limitatamente all’anno corrente.
L’assessore e i CUB si sono quindi lascati con l’intesa che il confronto, finalizzato ad ottenere risultati concreti a vantaggio di insegnanti, alunni e famiglie, proseguirà con una collaborazione costruttiva ed efficace nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.