RETTE RSA, L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’ DEL PIEMONTE E COORDINATORE DELLA COMMISSIONE SALUTE CHIEDE AL MINISTRO UNA COMPARTECIPAZIONE A CARICO DEL FONDO NAZIONALE

Tema
Sanità
Data comunicato

RETTE RSA, L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’ DEL PIEMONTE E COORDINATORE DELLA COMMISSIONE SALUTE CHIEDE AL MINISTRO UNA COMPARTECIPAZIONE A CARICO DEL FONDO NAZIONALE

L’assessore regionale alla Sanità del Piemonte e coordinatore nazionale della Commissione Salute ha scritto oggi al ministro della Salute chiedendogli di avviare le procedure per rivedere temporaneamente le percentuali di compartecipazione alla retta complessiva degli anziani ospitati in convenzione nelle Rsa, prevedendo un maggiore carico sul Servizio Sanitario ed un minore onere da parte delle famiglie.

Secondo il coordinatore della Commissione Salute, tale provvedimento di revisione temporanea delle compartecipazioni ai Lea, a favore delle famiglie, dovrà trovare una forma di copertura attraverso nuovi finanziamenti assegnati al Fondo Sanitario Nazionale.

In concreto, nella lettera viene proposto al ministro di porre allo studio una forma di contribuzione urgente una tantum per le Rsa a fronte dei maggiori costi covid sostenuti e dei minori ingressi (misure economico\finanziarie) e di consentire alla rappresentanza delle Regioni di poter partecipare alla Commissione ministeriale di riorganizzazione delle Rsa.

L’assessore piemontese è preoccupato delle conseguenze economiche dovute ai minori inserimenti avvenuti nelle strutture in tutti questi mesi ed alla copertura degli ulteriori costi legati all’emergenza Covid (esempio Dpi).

Le attuali condizioni, anche finanziarie, delle Rsa, possono comportare il rischio della mancata risposta socio-assistenziale di un comparto che coinvolge direttamente ed indirettamente centinaia di migliaia di lavoratori e che ospita centinaia di migliaia di anziani, in un periodo in cui il Servizio Sanitario Nazionale dovrà fronteggiare la nuova recrudescenza del Covid.

Le attività di riorganizzazione delle Rsa potranno richiedere investimenti ulteriori da parte delle strutture, anche sulla dotazione sanitaria e assistenziale (es. figure professionali quale il Direttore Sanitario, maggior presenza di medici, infermieri ecc) e tali misure oggi comporterebbero, in vigenza degli attuali Lea, un aumento della quota sanitaria ed un pari aumento della quota a carico delle famiglie.

Da qui, l’accorato appello del coordinatore nazionale della Commissione Salute, a nome delle Regioni, affinché le richieste a favore di Rsa, operatori, anziani ospiti e famiglie, non resti inascoltato e consenta alle stesse Regioni di poter partecipare tecnicamente e politicamente alla riscrittura delle regole di funzionamento dell’assistenza socio-sanitaria, nella certezza che le  diverse sensibilità (Stato e Territori) consentono di migliorare la qualità dei provvedimenti.