La Regione istituisce il Centro multidisciplinare per la salute sessuale. Avrà sede nell’Asl Città di Torino: obiettivo, la prevenzione e cura delle infezioni

Tema
Sanità
Data comunicato

Un unico Centro a Torino per la prevenzione e la cura delle malattie sessualmente trasmissibili: lo prevede la delibera che sarà approvata nei prossimi giorni dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità.

Il Centro avrà sede nell’Asl Città di Torino, Dipartimento di Prevenzione, e di fatto unifica le 3 strutture attualmente attive nel capoluogo, continuando a garantire ai cittadini le prestazioni di diagnosi e cura delle infezioni trasmesse per via sessuale, con accesso diretto, in gratuità e anonimato, integrandole con nuove funzioni per la promozione della salute sessuale. Si tratta di un modello unico a livello nazionale.

In totale, saranno 7 i centri in Piemonte: 1 a Torino e 6 nel resto della regione (Asti, Biella, Cuneo, Novara, Verbania e Vercelli).

Il provvedimento rientra nell’ambito della nuova organizzazione della rete dei Centri per le malattie sessualmente trasmissibili e parte dalla necessità di dare una concreta realizzazione alle più recenti raccomandazioni contenute nei piani nazionali e internazionali.

Il Centro multidisciplinare opererà in stretto raccordo con i servizi sanitari a vario titolo dedicati (malattie infettive, dermatologia, ginecologia ed ostetricia, rete dei consultori, rete dei servizi vaccinali) e svolgerà attività di prevenzione e promozione della salute, diagnosi e cura delle infezioni, consulenza psicologica, assistenza alle vittime di violenza sessuale, consulenza e supporto alla programmazione regionale, attività di sorveglianza epidemiologica, formazione e ricerca scientifica.

 

Le infezioni sessualmente trasmesse (IST): nel mondo

 

Le infezioni sessualmente trasmesse incidono significativamente sulla salute sessuale e riproduttiva: più di 1 milione di IST sono acquisite tutti i giorni in tutto il mondo. Ogni anno si stimano, a livello globale, 357 milioni di nuovi casi di clamidia (131 milioni), gonorrea (78 milioni), sifilide (5,6 milioni) e tricomoniasi (143 milioni).

Incidono sulla salute delle persone anche in termini di sequele a medio e lungo termine e per il ruolo che hanno nel facilitare la trasmissione e l’acquisizione di altre malattie. L’herpes e la sifilide possono aumentare il rischio di acquisizione dell’HIV di tre volte o più. La trasmissione verticale di IST può provocare congiuntivite neonatale, polmonite, sepsi, basso peso alla nascita e prematurità, malformazioni congenite e anche morte neonatale.

Gonorrea e clamidia sono le principali cause di malattia infiammatoria pelvica (PID) e di infertilità nelle donne.

Nel 2016, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha rilanciato la programmazione della lotta alla diffusione delle IST approvando il documento Global health sector strategy on Sexually Transmitted Infections 2016-2021. Il piano dell’OMS, che mette in evidenza la necessità di un approccio globale alla salute e definisce gli interventi essenziali, identifica le direzioni strategiche verso le quali spinge i Paesi a impegnarsi.

 

La situazione in Piemonte

 

In Piemonte, l’incidenza di gonorrea (336 nel 2016, pari a 7,6 casi ogni 100.000 piemontesi) cresce nel decennio 2007- 2016 con una media di 17 casi in più all’anno.

L’aumento si registra prevalentemente nei giovani (25-34 anni) italiani. Analoga tendenza si osserva per la sifilide che aumenta nei maschi, mentre presenta una lieve decrescita nelle donne. Il 78% dei casi di sifilide sono forme contagiose e nell’87% dei casi le diagnosi sono in uomini.

Il tasso di incidenza più elevato (34,6 casi ogni 100.000 abitanti) si registra dai 35 ai 44 anni di età. Nel 38% dei casi le persone con diagnosi di sifilide risultano sieropositive per HIV.

Dal 2007 al 2016 i nuovi casi di HIV diagnosticati nei Centri MST del Piemonte sono 404. Durante il decennio il numero di nuove diagnosi di HIV effettuate nei Centri IST si mantiene pressoché stabile (40 casi in media l’anno), a fronte di una riduzione dei casi a livello regionale.

A partire dalla loro attivazione a tutt’oggi, la maggior quota di accessi e di diagnosi si concentrano a Torino (86% dei pazienti con IST). Nell’area metropolitana vengono diagnosticate con maggior frequenza le infezioni sessualmente trasmesse più rilevanti: il 74% dei casi di sifilide, il 90% dei casi di gonorrea e il 75% delle nuove diagnosi di infezione da HIV.