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- Sanità
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«Non è vero che sul nuovo ospedale unico dell’Asl To 5 non ho sentito i sindaci, nè che intendo dirottare i finanziamenti altrove. Al contrario, sono stati proprio diversi sindaci di quel territorio ad esprimermi le loro perplessità sulla scelta del sito. Peraltro, agli atti della Regione non esistono perizie idrogeologiche che escludano su quell’area il rischio alluvionale, così come la stessa Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) segnala nello stesso luogo la presenza della falda acquifera ad appena cinque metri di profondità. Prima di dare avvio alla costruzione di un’opera così importante e costosa, mi pare legittimo, oltre che di buon senso, essere sicuri di procedere nella direzione giusta, possibilmente senza finire nell’acqua, evitando gli errori del passato, quando per i nuovi ospedali si sono scelte località dai nomi evocativi, come “Paciarina” a Verduno, “Ranè” a Calamandrana, “Millefonti” a Torino, “Fontanone” a Biella, “Fontanino” ad Asti... Non vogliamo che siano i rabdomanti a dirci dove costruire l’ospedale, nè limitarci ai parametri urbanistici del piano regolatore. Decideremo sull’esito di perizie appropriate, che ragionino su poiezioni temporali di duecento anni e non certo di un paio di mesi. Nulla vieta che l’attuale sito venga confermato, se risponderà ai requisiti di idoneità idrogeologica, altrimenti torneremo a sentire le proposte dei sindaci. Nel frattempo, però, sarebbe opportuno che il sindaco di Moncalieri si astenesse dall’avanzare insinuazioni assolutamente prive di fondamento».
Così Luigi Genesio Icardi, assessore regionale alla Sanità del Piemonte, in merito al progetto del nuovo ospedale unico dell’Asl To 5, dopo le dichiarazioni del sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna.