Obiettivo orientamento Piemonte: oltre 100 mila studenti e piu’ di 500 istituti scolastici coinvolti grazie all’impegno di 360 orientatori

Tema
Istruzione, Formazione e Lavoro
Data comunicato

Sono oltre 107 mila, con una leggera prevalenza dei maschi (55.598 a fronte di 52.195 femmine), i giovani piemontesi coinvolti, tra il 1° ottobre 2016 e il 31 dicembre 2018 nelle oltre 16 mila attività di Obiettivo Orientamento Piemonte, il programma con cui la Regione Piemonte sostiene le ragazze e i ragazzi tra i 12 e i 22 anni, e le loro famiglie, nella scelta dei percorsi scolastici e formativi e nelle decisioni che riguardano le prime fasi della loro vita professionale.

 

Il bilancio dell’iniziativa, finanziata dalla Regione Piemonte grazie a un investimento di 4 milioni e mezzo di euro provenienti dal Fondo sociale europeo, è stato tracciato in conferenza stampa dall’assessora regionale all’Istruzione Gianna Pentenero, insieme alla consigliera delegata di Città Metropolitana Barbara Azzarà e al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Fabrizio Manca.

 

La maggioranza dei giovani coinvolti nel programma, che ha tra i suoi principali obiettivi il contrasto alla dispersione scolastica, ha un’età inferiore ai 16 anni (84.487 ragazze e ragazzi), mentre sono 23.306 i giovani che hanno partecipato alle attività tra i 16 anni e i 22 anni. A livello territoriale, degli oltre 107 mila giovani intercettati, più di 50.500 risiedono nell’area metropolitana di Torino, 18.775 nel cuneese, 21.968 nel quadrante che riunisce le province di Biella, Novara, Vercelli e il Vco, 16.519 in quello di Asti e Alessandria.

 

Oltre 7 mila le attività di gruppo svolte, come seminari informativi e percorsi integrati di educazione alla scelta, che sono state ospitate all’interno delle scuole (quasi 500 le medie coinvolte, 118 le superiori), mentre nei 170 sportelli per l’orientamento sparsi su tutto il territorio regionale e gestiti da 48 enti accreditati per l’orientamento, in collaborazione con scuole, università e centri per l’impiego, sono stati realizzati oltre 9200 colloqui individuali di orientamento. Agli stessi sportelli si sono invece rivolti spontaneamente più di 5600 giovani e sono arrivate oltre 1600 segnalazioni (da parte di enti formativi, scuole, centri per l’impiego, servizi sociali) relative a casi di ragazzi o ragazze in dispersione scolastica o a forte rischio, oppure di giovani maggiorenni che hanno abbandonato precocemente gli studi.

 

Tra i giovani che hanno concluso i percorsi di orientamento, realizzati grazie al coinvolgimento di 365 orientatori, il 66% ha scelto di iscriversi a scuola, il 18% a corsi di formazione professionale, l’8% all’università, mentre il 6% ha optato per il lavoro e l’1% è stato inserito in tirocinio.

 

Oltre alle attività, individuali e di gruppo, e agli incontri nelle scuole, inoltre, a supporto della scelta i giovani e le loro famiglie hanno a disposizione brochure informative, guide post scuola media e post diploma consultabili dal sito della Regione (www.regione.piemonte.it/web/temi/istruzione-formazione-lavoro/orientamento/guide-orientamento), con l’elenco degli istituti scolastici, agenzie formative, università e dei percorsi di istruzione tecnica superiori presenti in Piemonte; mentre per gli insegnanti è stato preparato un kit didattico con informazioni sul contesto del mercato del lavoro e schede per le attività di orientamento precoce rivolte alle elementari e alle medie.

 

Entro il 31 gennaio – dichiara l’assessora regionale all’Istruzione, lavoro e formazione professionale Gianna Pentenero – oltre 38600 studenti piemontesi in uscita dalla terza media, secondo i dati dell’Ufficio scolastico regionale, saranno chiamati a scegliere quale percorso scolastico o di istruzione e formazione professionale seguire. Credo che le attività di orientamento realizzate e coordinate dalla Regione in questi anni, insieme a scuole, agenzie formative, comuni, centri per l’impiego, abbiano contribuito a far maturare nei giovani scelte consapevoli, favorendo la riduzione della dispersione scolastica e il successo scolastico e formativo. Con un tasso di abbandoni dell’11,3%, rispetto alla media nazionale del 14%, il Piemonte ha visto calare in modo significativo la dispersione, avvicinandosi all’obiettivo fissato dall’Unione Europea del 10% entro il 2020. Naturalmente non possiamo ancora ritenerci pienamente soddisfatti: per questo è importante continuare a lavorare su politiche di orientamento efficaci e su una sempre più stretta integrazione tra scuola-lavoro”.

 

"Il progetto Obiettivo Orientamento Piemonte – ha aggiunto il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Fabrizio Manca –, al quale l'Ufficio Scolastico Regionale ha collaborato nell'ambito della Cabina di regia regionale, nei quasi tre anni di attività ha migliorato sensibilmente la qualità dell'orientamento scolastico nella nostra regione, contribuendo in tal modo a contrastare e ridurre la dispersione scolastica. Questi importanti risultati sono stati raggiunti, da un lato, offrendo agli studenti e alle loro famiglie validi strumenti per operare scelte formative più consapevoli e, dall'altro, consentendo ai ragazzi e alle ragazze in difficoltà di ricevere un'assistenza personalizzata per il loro riorientamento verso indirizzi di studio più adeguati alle loro attitudini ed interessi". 

 

L’orientamento è un servizio molto particolare perché richiede la compartecipazione di diversi attori, tra loro coordinati, a partire dai bisogni dei giovani – conclude la Consigliera Delegata all’Istruzione, sistema educativo e orientamento della Città metropolitana di Torino, Barbara Azzarà –. Obiettivo Orientamento Piemonte ha certamente rivestito un ruolo importante nella riattivazione delle reti territoriali tra scuole ed enti locali nel territorio metropolitano, garantendo il coordinamento e il coinvolgimento di tutti i soggetti territoriali, e diffondendo le azioni di orientamento anche nelle località più periferiche, attraverso il lavoro dei 60 sportelli diffusi in maniera capillare. La buona collaborazione con i servizi della Città di Torino, come il COSP e l’Informagiovani, ha inoltre migliorato l’offerta degli interventi di orientamento anche nel capoluogo, ad esempio attraverso sperimentazioni come quella del Progetto 5 scuole, che ha rimodulato le attività orientative per le classi con un’alta presenza di allievi disagiati. Mi preme sottolineare anche la significativa presenza delle orientatrici e degli orientatori in tutti i Saloni dell’Orientamento fuori Torino e all’evento organizzato dal sistema delle Agenzie Formative, Mestieropoli, dove i ragazzi e ragazze delle scuole secondarie di I grado di Torino hanno potuto conoscere da vicino i percorsi formativi disponibili in città.”