- Tema
- Istruzione
- Data comunicato
Promuovere la cultura della legalità, del rispetto e della parità contro discriminazioni e violenze; prevenire i comportamenti a rischio e i fenomeni di bullismo e cyberbullismo attraverso, ad esempio, corsi di formazione e incontri nelle scuole tenuti da esperti delle forze dell’ordine; favorire il benessere scolastico e l’adozione di pratiche di ricomposizione del conflitto. Sono alcuni degli obiettivi del protocollo d’intesa per la realizzazione di azioni comuni per la prevenzione di comportamenti a rischio e la lotta ai bullismi tra l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, la Regione Piemonte (assessorati all’Istruzione, Pari opportunità, Politiche Sociali, Polizia locale, Sanità), le Questure di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbano Cusio Ossola e Vercelli, il Comando Legione Carabinieri “Piemonte e Valle d’Aosta”, il Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta, il Corpo della Polizia Municipale della Città di Torino e la Procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta. Il documento è stato presentato stamane durante il seminario “Bullismo e cyberbullismo. Le istituzioni si mettono in rete”, organizzato dall’assessorato regionale alla Sanità.
Il protocollo d’intesa, che rinnova per il prossimo triennio 2019-2021 il decennale impegno di tutti i soggetti istituzionali a vario titolo coinvolti nel contrasto a questo fenomeno, tiene conto dei cambiamenti normativi intervenuti con i provvedimenti legislativi nazionali, la legge n. 71 del 29 maggio 2017, e regionali, la legge n. 2 del 5 febbraio 2018, che prevede, tra le altre cose, azioni di promozione dell’uso corretto e consapevole della rete Internet e dei social network.
Con il rinnovo del protocollo i firmatari intendono proseguire nella promozione di attività di sensibilizzazione nelle scuole piemontesi sulle tematiche delle prevaricazioni e dei bullismi, attività che nel precedente triennio 2015-2018 hanno visto le forze dell’ordine impegnate in quasi 4 mila interventi nelle scuole, coinvolgendo più di 160 mila studenti, oltre 3900 docenti e 8 mila genitori.