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Risorse straordinarie grazie al riconoscimento dello stato di emergenza . Il presidente Cirio e l’assessore Gabusi: «Un passo fondamentale per dare una soluzione definitiva»
La messa in sicurezza del territorio di Formazza avrà risorse straordinarie grazie al riconoscimento dello stato di emergenza, chiesto dalla Regione Piemonte e concesso dal Consiglio dei Ministri, a seguito della frana avvenuta in estate.
«Dopo il pressing di questi mesi per spiegare la situazione abbiamo finalmente ottenuto la dichiarazione dello stato emergenza – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. È un passo fondamentale che farà arrivare sul territorio le risorse necessarie per mettere fine allo stato di pericolo in cui la comunità della Val Formazza vive da anni a causa delle frane che incombono sull’area. Pericolo aggravato dagli episodi di maltempo della scorsa estate. La Regione Piemonte è in prima linea per portare avanti tutte le azioni possibili per ricostruire ciò che è stato distrutto e per mettere in sicurezza ciò che non lo è. Per farlo servono risorse: la dichiarazione di stato di emergenza va in questa direzione, ma non basta. Stiamo infatti attivando tutte le leve a disposizione per reperire più fondi possibile e mettere in sicurezza il nostro territorio».
Gli interventi urgenti e di riduzione del rischio inseriti nello stato di emergenza ammontano a oltre 1,6 milioni di euro e prevedono la rimozione dell’ingente quantitativo di detriti franati (circa 15.000 metri cubi di materiale) che incombono sull’abitato di Ponte e ostruiscono il torrente Vannino, la sistemazione idraulica del torrente, il ripristino del vallo paramassi in località Valdo e la realizzazione delle opere sul rio Rich a tutela dell’area.
Il 12 agosto scorso un’ampia zona del VCO era stata flagellata da un downburst – una violenta ‘esplosione’ d’aria -, che ha provocato, tra i molti danni, una frana e allagamenti a Formazza, dove erano state fatte evacuare una ventina di persone, tra cui numerosi turisti. La situazione era già compromessa a causa di una frana risalente al 2009 nella frazione Ponte e proprio dal cono, generato dallo smottamento di dieci anni fa, nel giugno scorso è iniziata la discesa di massi, fango e detriti, notevolmente aggravata dal nubifragio di agosto. «Quando un territorio viene colpito da eventi calamitosi eccezionali – spiega l’assessore alla Opere pubbliche e Protezione civile della Regione Piemonte Marco Gabusi - la Regione interviene a diversi livelli e mette in campo diverse competenze a seconda della tipologia di danno. Tra queste il presidente può richiedere il riconoscimento dello stato di emergenza al governo, cosa che è stata fatta a fine agosto, a seguito di un sopralluogo che avevo fatto con il presidente Cirio e i tecnici per verificare la possibilità di fare la richiesta. Lo scopo dello stato di emergenza è di garantire gli interventi a favore della popolazione e delle opere pubbliche attraverso stanziamenti immediati per gli interventi di soccorso e di messa in sicurezza. Una volta riconosciuto lo status si può avviare l’iter per il ripristino dei danni e le compensazioni economiche».