DISEGNO DI LEGGE “ALLONTANAMENTO ZERO”: PER LA TUTELA DEI MINORI IL PIEMONTE METTE AL CENTRO LA FAMIGLIA

Tema
Politiche sociali
Data comunicato

Il presidente Cirio e l’assessore Caucino: “Vogliamo far crescere i bambini nella propria famiglia, rimuovendo ogni ostacolo di natura economica, sociale e psicologica. Con il giusto supporto oltre il 60% degli allontanamenti potrebbe essere superato”

 

 

La Regione Piemonte è in prima linea per la tutela dei bambini e delle loro famiglie: inizia il percorso per evitare che i figli minorenni di genitori che si trovano in situazione di difficoltà o disagio per motivi economico o sociali vengano tolti al nucleo familiare per essere trasferiti in comunità. È l’obiettivo del disegno di legge “Allontanamento Zero”, che verrà approvato venerdì prossimo dalla Giunta regionale, per passare poi all’esame del Consiglio, e che questa mattina (Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza), è stato anticipato nei suoi principali contenuti dal presidente Alberto Cirio e dall’assessore alle Politiche sociali e ai Bambini, Chiara Caucino.

 

Al 31 dicembre 2018 i minori allontanati dalla famiglia di origine erano 2597: di questi, 1050 in comunità (800 italiani e 250 stranieri non accompagnati), gli altri in affido.

Dai dati della Regione, le principali cause di allontanamento riguardano: sistemi educativi e comportamenti non rispondenti alle necessità del bambino (19%), trascuratezza, incuria e/o assenza di una rete familiare adeguata (19,5%), maltrattamento (10%), sospetto abuso (4,5%), problemi sanitari di uno o entrambi i genitori (7,8%), problemi giudiziari di uno o entrambi i genitori (0,6%), gravi criticità nel percorso adottivo (1,4%), minori stranieri non accompagnati (23,5%), gravi problemipsicologici/fisici/comportamentali del minore (13,5%), minori sottoposti a misura penale (0,2%),

In Italia la media dei minori allontanati dalle famiglie naturali corrisponde al 2,7 per mille contro il 3,9 del Piemonte (dati direzione Coesione sociale). Ciò significa che se fra i 664.000 minori presenti in Piemonte il dato fosse quello nazionale ne avremmo circa 800 in meno allontanati dalle loro famiglie.

 

Quando abbiamo istituito uno specifico assessorato dedicato ai bambini lo abbiamo fatto pensando non solo un gesto simbolico, ma a uno strumento utile per mettere in campo delle politiche mirate dedicate ai minori - ha sottolineato il presidente Cirio - Il nostro obiettivo è quello di semplificare e ridurre il numero di leggi presenti in Piemonte, ma le poche che faremo avranno un merito e un valore importante, come in questo caso”.

Un’innovazione che, senza maggiori oneri finanziari per il bilancio regionale, farà diventare il Piemonte capofila in questo ambito. Come ha evidenziato l’assessore Caucino, “questo provvedimento, che porto nel cuore da molto tempo, ha come finalità esclusiva la tutela dell’interesse del minore a crescere nell’ambito della propria famiglia, rimuovendo ogni ostacolo di natura economica, sociale e psicologica. Oltre il 60% degli allontanamenti parrebbe superabile con adeguati interventi di sostegno. L’inserimento dei minori in strutture semiresidenziali e residenzialidovrà avvenire in via residuale ed eccezionale”.

Per raggiungere questi obiettivi è stringente il nuovo indirizzo quando si tratterà di allontanare un bambino dalla propria famiglia d’origine: si potranno sondare altre strade solo successivamente all’attuazione di un “Progetto educativo famigliare” che miri a consentire la crescita armonica del minore nella propria famiglia. Le sole condizioni di indigenza dei genitori non potranno essere motivo di allontanamento.

A questo scopo, la Regione - ha sottolineato Caucino - aiuterà le famiglie con un sussidio economico finalizzato al superamento dei casi di criticità riscontrati”.

Per sostenere queste azioni di prevenzione all’allontanamento la norma prevede di destinare 9 milioni di euro per il 2020, 12 milioni per il 2021 e a regime una quota non inferiore al 40% delle risorse del sistema integrato dei servizi sociali e delle politiche familiari.

Altro principio fondamentale è la valutazione multidisciplinare della situazione di disagio famigliare e del minore. Alle relazioni dei servizi sociali dovranno essere allegati tutti gli elementi di analisi e valutazione provenienti da altri soggetti che siano in contatto con il minore e la sua famiglia. I servizi di psicologia e psicoterapia avranno un ruolo di maggior rilievo a sostegno del nucleo.

Qualora tutte le operazioni messe in campo per evitare l’allontanamento di un minore dalla famiglia di origine non fossero sufficienti, saranno effettuate verifiche trimestrali sulle coppie o sui singoli affidatari, prevedendo anche, salvo pareri contrari dell’Autorità giudiziaria, incontri con le famiglie originarie.

 

Il disegno di legge dispone anche la costituzione di un Osservatorio sull’allontanamento dei minori, che avrà il compito di monitorare la casistica, le attività, le prestazioni sociali e sanitarie, allo scopo di programmare interventi idonei.