COVID-19 NELLE RSA: UN OSSERVATORIO PERMANENTE METROPOLITANO

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Venti videoconferenze tra metà aprile e maggio, con 47 Comuni coinvolti e 70 tra residenze sanitarie assistenziali (Rsa) e residenze assistenziali flessibili (Raf) del territorio metropolitano torinese: al centro, le criticità che le strutture hanno registrato nella fase di emergenza del Coronavirus, con particolare riferimento alla diffusione del contagio tra ospiti ed operatori, un focus sulla carenza di personale, sui tamponi e sul reperimento dei presìdi di protezione individuale (guanti, mascherine, etc.).

La cabina di regia - i cui incontri sono stati avviati all’indomani della firma del protocollo di intesa istituzionale per le indicazioni operative relative alle Rsa rispetto al contenimento del Covid19 - ha coinvolto la Prefettura di Torino, la Regione Piemonte, la Città metropolitana di Torino, i Sindaci dei Comuni dove hanno sede le strutture, le Asl del territorio metropolitano, le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali del settore, oltre alle stesse realtà con particolari situazioni di criticità rispetto al contagio.

Il clima, positivo ed improntato alla massima collaborazione da parte di tutti, ha consentito all’Area funzionale dell’Unità di Crisi e alle Asl di mettere subito in campo le indispensabili azioni di supporto per affrontare le criticità emerse. La struttura funzionale RSA, costituita da funzionari afferenti ai settori regionali della Sanità, del Welfare e della Protezione civile, coordinata politicamente dall’assessore Chiara Caucino, ha svolto un’importante attività di monitoraggio e ha gestito in modo sinergico le criticità relative alle strutture, fornendo un sostegno essenziale nei momenti di massima pressione sulle residenze.

Più nel dettaglio, l’attività svolta dall’Area funzionale si è estrinsecata secondo una strategia di lavoro basata su un approccio coordinato di acquisizione di informazioni e supporto.

Settimanalmente, le schede compilate dalle strutture venivano acquisite e le segnalazioni di criticità che emergevano erano inoltrate alle Commissioni di Vigilanze delle Asl; inoltre, sempre con cadenza settimanale, avveniva una rilevazione dei tamponi effettuati, su ospiti e personale, attivando nel secondo caso le misure idonee a consentire il ritorno al lavoro degli operatori in tempi brevi.

Infine, la quotidiana attività di confronto e sostegno, finalizzata a limitare le criticità presenti (sostituzione del personale e implementazione dell’attività di analisi virologica).

Specificamente, rispetto alle carenze a livello di personale assistenziale e infermieristico, le misure messe in campo sono state:

  • l’emanazione della delibera della Giunta regionale n.4-1141 del 20 marzo 2020, che ha permesso l’assunzione per affiancamento di oltre 2.500 unità;

  • la procedura speciale di acquisizione di manifestazione di interesse per formare un elenco di operatori disponibili (3 aprile 2020), con circa 200 persone che hanno risposto;

  • l’integrazione di personale infermieristico da parte delle Asl (disposizione commissariale del 7 aprile);

  • l’assegnazione di personale infermieristico alle ASL per sostenere le carenze di personale (15 unità dell’Esercito e 9 dell’Aeronautica e 10 unità del Dipartimento nazionale della Protezione civile);

  • l’assegnazione di 19 operatori socio-assistenziali provenienti dal bando del Dipartimento nazionale della Protezione civile.

Inoltre:

  • sono state sanificate, grazie all’Esercito Italiano, 48 strutture, di cui 19 nell’area provinciale della Città Metropolitana (per 1.453 posti letto su 3.301 totali);

  • con i Servizi di Igiene e Sanità pubblica (Sisp) e le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) delle Asl è stata possibile l’intensificazione dei tamponi virologici, passando dai 4.085 del 9 aprile agli 89.763 del 5 giugno).

Le cabine di regia, con il coordinamento della Prefettura, della Regione e della Città metropolitana, hanno svolto la funzione di raccordo tra le Rsa e l’Unità di Crisi regionale e tra le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali, individuando scelte condivise di approccio e risoluzione delle problematiche emerse.

Nel corso degli incontri, è stato possibile apprezzare come queste strutture e tutti i loro operatori abbiano affrontato con grande impegno, responsabilità ed abnegazione tutte le difficoltà causate da questa emergenza sanitaria, che purtroppo colpisce maggiormente persone in condizioni di fragilità.

I risultati positivi ottenuti grazie a questo coordinamento hanno fatto emergere la volontà di dare vita ad un vero e proprio Osservatorio permanente metropolitano, per continuare un’esperienza che si è dimostrata nei fatti efficace.

Sempre in tema di residenze per anziani, si rammenta che l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, nella sua veste di Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, ha auspicato, con una propria nota indirizzata al Ministro competente, che il Governo tuteli la necessità di garantire liquidità anche alle Rsa, ricomprendendole nelle misure previste dal “Decreto Rilancio”, all’interno del Fondo per il sostegno economico. Per il pregresso, ha richiesto che la rendicontazione venga fatta non per prestazioni ma per costi sostenuti.