- Tema
- Sanità
- Data comunicato
«Nel dire che le Asl e l’Unità di crisi hanno fatto il loro, Salizzoni conferma che la Regione si è mossa correttamente, perché è evidente che l’Assessorato alla Sanità opera proprio per il tramite delle aziende sanitarie e ospedaliere e attraverso l’Unità di crisi, appositamente costituita per far fronte all’emergenza. Il resto è la solita polemica politica, poco utile sempre e specie quando arriva da chi ha gestito la Sanità piemontese negli ultimi cinque anni e ce l’ha consegnata con le sue eccellenze, ma anche con le sue tante e gravi criticità, tra cui proprio quella dei laboratori per l’analisi dei tamponi che in Piemonte erano appena due in grado di grado di processarli, contro i quattordici del Veneto. Cosi come i posti di terapia intensiva, appena 287 ad inizio emergenza, un dato tra i più bassi di tutte le Regioni. Oggi i laboratori per i tamponi sono diventati diciotto, i posti in terapia intensiva più che raddoppiati e quelli in terapia sub-intensiva triplicati. Nessun paziente piemontese ha dovuto essere trasferito altrove per ricevere le cure in rianimazione, semmai è stato il Piemonte a dare una mano alla Lombardia nei momenti più drammatici dell’emergenza. Le parole di Salizzoni non offendono l’Assessorato alla Sanità, ma l’intero personale sanitario della Regione che ha reso possibile questo enorme sforzo per riportare il Piemonte nelle condizioni di combattere la sua battaglia più difficile. Prima della politica, viene il Piemonte».
Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in merito alle dichiarazioni di Mauro Salizzoni, vicepresidente del Consiglio regionale sulla gestione dell’emergenza coronavirus in Piemonte.