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Il Piemonte, fin dall’inizio, ha deciso di credere nell’idea di ospitare sul proprio territorio le Universiadi invernali del 2025. Ci hanno creduto le istituzioni, come Regione e Comune, gli atenei, le organizzazioni sportive, tutte unite dall’idea di realizzare un grande evento di sport capace di portare sul territorio importanti ricadute per gli studenti. Oggi, come comitato promotore, abbiamo fatto un ennesimo passo avanti approvando il nostro statuto. I nostri sforzi, però, devono fare i conti con le sempre più strette tempistiche che ci separano dal completamento dell’iter di assegnazione di questo evento. La nostra preoccupazione, in questo caso, è legata alla necessità di ottenere dal Governo delle garanzie chiare e definitive relative alla copertura finanziaria per concretizzare quello che al momento, senza un apporto economico certo, rischia di essere un meraviglioso progetto destinato a rimanere sulla carta. E in più, oltre a questo, un progetto in cui tutte le realtà promotrici hanno investito tempo e impegnato risorse economiche. È il 30 luglio la data che separa l’arrivo delle Universiadi in Piemonte dal rischio di perderle. È entro questa data, infatti, che il nostro comitato ha necessità di vedersi concretizzare la copertura finanziaria necessaria per proseguire con i lavori e che serviranno per realizzare le residenze universitarie, futuro lascito dei giochi al territorio. Siamo fiduciosi che il Governo manterrà le promesse che ci hanno accompagnato in questi anni ma il nostro ruolo, ora, ci impone di palesare queste preoccupazioni relative a un tema che non può più essere rimandato. Se la copertura finanziaria non ci sarà, la nostra regione perderà una grande occasione di rilancio e le responsabilità non potranno essere addebitate a questo comitato.
Fabrizio Ricca, Regione Piemonte
Antonio Iaria, Comune di Torino
Lorenzo Lentini, CUSI
Riccardo D’Elicio, Cus Torino
Stefano Geuna, Università degli Studi di Torino
Guido Saracco, Politecnico di Torino
Gian Carlo Avanzi, Università del Piemonte Orientale
Alessandro Ciro Sciretti, EDISU