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La Regione sta facendo tutto ciò che è nelle sue possibilità per sostenere le start up innovative e i soggetti con brevetti. A confermarlo, l’assessore regionale alla Formazione e l’assessore regionale alle Attività produttive che assicurano la massima attenzione all’innovazione dei territori piemontesi.
La Regione non è stata a guardare e già a luglio ha approvato una delibera riguardante un atto di indirizzo per progetti di servizi di sostegno alle start up innovative con un impegno di spesa di 4.124.000 euro. L’obiettivo favorire la diffusione della cultura imprenditoriale di ricercatori, di giovani e di soggetti con un brevetto in modo che la trasformazione delle idee di ricerca in progetti imprenditoriali e l’effettiva creazione di start up siano realmente percepiti come qualche cosa di concreto, in grado di dare frutti tangibili.
Il tutto favorendo la nascita di start up in grado di competere sui mercati e che possano presentare tassi di crescita e sviluppo significativi al fine di garantire nuovi posti di lavoro rivolti a soggetti ad alta scolarità e specializzazione. Il sostegno riguarda, in particolare i servizi forniti dagli incubatori certificati e si riferisce a idee di start up innovative nei segmenti ad alta intensità di ricerca e conoscenza connotati da un elevato contenuto tecnologico e di conoscenza anche in settori strategici come il manifatturiero, il digitale, le industrie culturali e creative, il biomedicale e tutti i comparti connessi alla lotta e alla prevenzione del coronavirus.
Particolare attenzione è rivolta al biomedicale, favorendo la digitalizzazione dei processi e della cura del paziente anche attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e della robotica, fino alle tecnologie di realtà virtuale o aumentata in fase di diagnosi e intervento e alle tecniche di produzione innovative di nuovi strumenti.
Allo stesso modo si vuole favorire lo sviluppo di nuove tecnologie di medicina di precisione e personalizzata, di diagnostica avanzata, biotecnologie e nanotecnologie per lo sviluppo farmaceutico e terapeutico, per rispondere ai fenomeni connessi all’invecchiamento della popolazione.
I soggetti a cui verranno forniti i servizi per essere aiutati a creare start up innovative sono ricercatori di provenienza accademica, giovani di età inferiore ai 40 anni, soggetti con un brevetto e tutti coloro che propongono progetti innovativi.
L'assessore regionale alla Formazione e l'assessore regionale alle Attività Economiche e produttive hanno ribadito che questa misura rappresenta una risposta concreta e tangibile, che testimonia l’attenzione della Regione per un settore importante come quello della capacità di innovazione e per il percorso, a volte difficile, della start up dal brevetto al mondo del mercato. Un segnale in contro tendenza rispetto alle logiche della decrescita, in grado di stimolare e valorizzare, al contrario, il grande saper fare che una regione come il Piemonte possiede da sempre, avendo in passato già dimostrato di essere in grado di precorrere i tempi. Per i due esponenti della giunta regionale del Piemonte si tratta quindi di uno stimolo importante per un territorio che storicamente ha sempre investito nel capitale umano e nella capacità imprenditoriale di attivarsi su nuove imprese e mercati.
N.B. Il presente comunicato è mancante di virgolettati e nomi degli assessori secondo quanto disposto dall’art.9 c.1 della legge 22 febbraio 2000 n.28 in tema di par condicio nei periodi pre elettorali e referendari.