LE AREE DI CONFINE CHIEDONO CRITERI UNIFORMI PER LE ATTIVITA’ DIDATTICHE

Tema
Sanità
Data comunicato

Molti studenti e docenti provengono dalla Lombardia e quindi una chiusura delle scuole solo in alcune parti del territorio piemontese non sarebbe coerente con la chiusura di quelle lombarde. Per questa ragione si rischia di mettere in difficoltà le aree di confine, come la provincia di Novara, dove i sindaci hanno espresso il timore di dover riaprire le attività scolastiche sottovalutando così il rischio di contagio.

A sottolinearlo è l’assessore regionale all’Ambiente che quindi come rappresentante del novarese della giunta Cirio - a margine del confronto tra la Giunta e i sindaci - ha invitato il governo a uniformare il Piemonte alle tre regioni maggiormente colpite. L’assessore chiede quindi di prolungare ufficialmente almeno fino al 7 marzo la sospensione dell’attività didattica per completare l’iter di prevenzione del contagio che secondo l’istituto superiore di sanità non è inferiore a 15 giorni.

L’assessore auspica che le misure che oggi richiedono un ulteriore sacrificio porteranno nel breve periodo risultati soddisfacenti dal punto di vista sanitario. Ma da parte del governo – ha sottolineato – deve arrivare un’indicazione univoca senza margini di equivoci possibili che potrebbero innescare nuove criticità.

A margine dell’incontro con le categorie produttive l’assessore infine, ha fatto sapere di aver chiesto agli uffici di accelerare la pubblicazione dei bandi previsti per il 2020 per immettere subito liquidità nel sistema produttivo della green economy e nei settori dell’Innovazione ed dell’Energia come chiesto dalle associazioni datoriali del Piemonte.