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«Ad oggi sono troppo vaghe le informazioni sulla App di tracciamento dei positivi al Covid-19 fornite in questi giorni dal governo nel corso della conferenza delle Regioni alla quale ho preso parte. Intanto non si capisce quali sono i tempi di realizzazione, senza contare che l’unico modo sicuro di custodire i dati sensibili come quelli sullo stato di salute delle persone è di usare infrastrutture pubbliche come ad esempio il centro dati del CSI, tra l’altro non sembrerebbe garantita neppure la connessione con il sistema sanitario nazionale e regionale»
Così l’assessore regionale all’Innovazione Matteo Marnati, dopo l’illustrazione del funzionamento della App «Immuni» durante la video conferenza alla quale erano collegate tutte le Regioni italiane e alla quale hanno partecipato i ministri ai Rapporti con le Regioni Francesco Boccia e all’Innovazione, Paola Pisano. «Prima di dare il via libera all’impiego di questa tecnologia – sottolinea Marnati - restiamo in attesa di capirne meglio il funzionamento, senza contare che l’accertamento dello stato di salute delle persone non può prescindere dai tamponi senza i quali l’operazione parte con le armi spuntate, con il pericolo di creare confusione per i positivi non accertati. Inoltre l’utilizzo del Bluetooth traccia non soltanto le persone vicine ma anche quelle distanti fino a 20 metri e quindi rischia di creare confusione. La Regione Piemonte rimane a disposizione per lavorare insieme al governo per creare una app che sia il più possibile efficace».