- Tema
- Politiche sociali
- Data comunicato
Definiti dalla Giunta regionale i criteri per il riparto delle risorse destinate ai servizi per anziani non autosufficienti e per la lungoassistenza nella fase di cronicità. Lo stanziamento complessivo è di 19.150.000 euro.
“Si è scelto - afferma l’assessore alle Politiche sociali, Chiara Caucino - di mantenere i criteri del 2019: per gli anziani non autosufficienti i fondi ammontano a 9.150.000 euro, per le prestazioni di lungoassistenza in fase di cronicità a 10 milioni”.
Nel dettaglio, i servizi integrati servono a sostenere il mantenimento a domicilio degli anziani non autosufficienti e ad integrare le rette corrisposte per ricoveri di tipo definitivo; i servizi di lungoassistenza consistono in prestazioni varie, di tipo professionale e di assistenza familiare, nell’ambito del cosiddetto “servizio di tregua”, finalizzato ad alleviare gli oneri di cura dei famigliari, nell’affidamento diurno, nel telesoccorso, nella fornitura di pasti, nel servizio di lavanderia, pulizia, igiene.
“Anche in questo caso, la scelta compiuta dall’Amministrazione regionale - rileva Caucino - indica buonsenso ed ha la finalità di garantire ai territori, attraverso gli enti gestori, la continuità e la stabilità dei fondamentali servizi erogati a favore delle fasce più deboli e bisognose della popolazione”.
Come di consueto, i criteri sono stati concordati con l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, con il Coordinamento degli enti gestori dei servizi socio-assistenziali e con le rappresentanze sindacali. Quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria, la condivisione è avvenuta con consultazione tramite posta elettronica.
L’assessore Caucino ricorda la normativa di riferimento: “La legge regionale n.1/2004 definisce il modo in cui è articolata la rete dei servizi sociali per le persone anziane, dando particolare importanza ai servizi a sostegno della domiciliarità in termini quantitativi e qualitativi. Con la legge n.10 del 2010 ha giustamente scelto di favorire la permanenza presso il domicilio dei propri cittadini non più autosufficienti, tramite prestazioni di natura domiciliare rivolte al sostegno della persona e della propria famiglia, promuovendone il benessere e l’autonomia, nell’ottica di incidere positivamente sulla qualità della vita”.