Come il Piemonte vuole cambiare passo

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Sono stati diversi i temi toccati dal presidente della Regione, Alberto Cirio, durante la partecipazione nel pomeriggio del 9 ottobre ad un forum organizzato dall’agenzia Ansa.

Autonomia. "L'autonomia è un tema vitale. Il Piemonte è stato una locomotiva dell'Italia, oggi ha bisogno di non ammalarsi. Perché non si fa solidarietà se non si sta bene. Chiamparino chiese l'autonomia su 9 materie, una richiesta timida. Noi le abbiamo portate a 23, e il 30 settembre ho incontrato il ministro Boccia, e abbiamo recuperato un po' del tempo perso. Noi l'Italia la abbiamo fatta, non vogliamo certo spaccarla: l'ho detto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accogliendolo a Torino nella sede del primo Parlamento italiano".

Rapporto con Roma. “Con il precedente Governo avevo dei rapporti più diretti grazie alla presenza della Lega. Oggi il panorama è mutato, ma io credo che la forza del Piemonte sia la forza delle bontà delle idee che ha. A Roma veniamo forti del residuo fiscale attivo di 10 miliardi di euro, questa è una grande forza, forse poco valutata in passato, ma noi la mettiamo sul tavolo. Il Piemonte ha pagato tanti conti degli italiani, oggi deve essere rispettato".

Economia. "Il Piemonte funziona bene su tutto il settore export, a livello di occupazione abbiamo invece alcuni dati allarmanti con il 30% di disoccupazione giovanile a Torino e provincia. C'è molto da fare, abbiamo crisi aziendali molto gravi, penso all'Embraco e al Mercatone Uno. Entro fine anno presenteremo un piano di competitività. Sono stato a Bruxelles a chiedere una rimodulazione dei fondi europei, per investire sull'auto elettrica e sul turismo, i nostri capisaldi. All'atto del mio insediamento ho trovato un Piemonte molto forte, con una vocazione internazionale, che ha ancora adesso nell'industria la sua forza trainante, ma che si è affacciato su nuovi mercati e nuove opportunità. l Piemonte ha le sue difficoltà, ereditate dal passato, ma io voglio guardare avanti, cambiare passo, essere più veloci. Voglio ridefinire anche il ruolo con Bruxelles e creare un nuovo rapporto con Roma con l'autonomia. Questo è binario su cui intendo lavorare".

Infrastrutture. "In futuro, grazie all'incrocio tra Torino-Lione e Terzo valico ferroviario, il Piemonte sarà il fulcro nello spostamento di tutte le merci all'interno dell'Europa. Al premier Conte, che il 22 ottobre sarà a Torino per l'area di crisi complessa, ho chiesto di venire di nuovo sul troncone fermo dell'autostrada Asti-Cuneo, dove è già stato, a spiegare perché i lavori non sono partiti. Se ci sono problemi lo capiamo, ma non accettiamo di essere presi in giro. Sabaudi sì, fessi no".

Sanità. "In Piemonte, come in altre parti d'Italia, mancano i medici specialisti. Noi abbiamo trovato il modo di finanziare con fondi regionali e delle fondazioni bancarie 50 borse di studio aggiuntive rispetto a quelle finanziate dallo Stato. Avremo così 50 medici in più da inserire nei nostri ospedali... e siamo sovranisti: chi le ottiene dovrà poi rimanere a lavorare per almeno cinque anni in Piemonte".

Olimpiadi 2026. "Se fossi stato in Chiamparino non avrei permesso che il Piemonte rimanesse tagliato fuori dalle Olimpiadi assegnate a Milano e Cortina. Ma abbiamo una pista di bob: forse a qualcuno verrà in mente che anziché farne una nuova si può usare la nostra. Ci siamo mossi e abbiamo fatto avere un dossier su ciò che possiamo offrire. Credo che la bontà del nostro dossier verrà a galla".

 

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