L’ospedale di Verduno aprirà nel primo semestre del 2020 “e chiederemo scusa ai cittadini”

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Sanità
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Sopralluogo nel cantiere dell’ospedale di Verduno, il 22 giugno, per il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, che in precedenza erano intervenuti all’assemblea generale dei soci della Fondazione per la costruzione della struttura.

Al termine, la posizione assunta da Cirio è stata netta: “Su questo ospedale, che la gente aspetta da 20 anni, oggi scuse non ne abbiamo più. Per questo il giorno in cui lo apriremo non faremo nessuna inaugurazione, metteremo fuori solo un cartello con scritto ‘scusate il ritardo’. Di annunci sulle aperture ne sono stati fatti tanti e io credo nella buona fede. Ma adesso non abbiamo più alibi, perché da questo territorio non arriva solo il nuovo presidente della Regione, ma anche il suo assessore alla Sanità. Per cui apriremo l’ospedale entro il primo semestre del 2020 e sarà una struttura d’eccellenza che si accompagnerà alle altre che il Piemonte già possiede e che, soprattutto, risponderà alla prima esigenza che i cittadini ci pongono, ovvero il diritto alla salute”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore Icardi. Dopo aver ricordato che “in tempi non sospetti, 20 anni fa, quando non si parlava di accorpamento, i sindaci di questo territorio hanno avuto la lungimiranza di sacrificare il proprio campanile per avere un solo ospedale più grande e di livello, poi è nata la Fondazione nuovo ospedale Alba e Bra, che rappresenta un esempio di sussidiarietà che non ha pari in Italia”, ha ribadito che “dovrà essere un’eccellenza come previsto nel progetto iniziale, non la semplice somma degli ospedali di Alba e Bra. E dovrà avere contenuti e tecnologie di altissima qualità, degne del nome che vogliamo darle: ‘Michele e Pietro Ferrero’. Non so se riusciremo a toccare quelle punte d’eccellenza, ma faremo del nostro meglio per avvicinarci”.

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Al centro dell’attenzione anche il problema dei collegamenti verso il nuovo ospedale. “Le risorse per completare la strada non sono state mai stanziate, perché collegate alle opere di completamento dell’Asti-Cuneo”, ha spiegato Cirio, che ha puntualizzato di essere “tra coloro che hanno fiducia sulla partenza dei cantieri dell’autostrada entro l’estate” e che “ai primi di luglio incontrerò a Roma il ministro Toninelli, che mi ha dato già rassicurazioni in questo senso. Completeremo il nuovo ospedale e anche la strada per arrivarci, e predisporremo delle navette di collegamento da Alba e Bra ogni mezz’ora. E localmente manterremo dei presidi sanitari di base: piccole “città della salute” per servizi amministrativi e ambulatoriali, come ad esempio il prelievo del sangue”.

Icardi ha dal canto suo sostenuto che “serve un piano del traffico” e che “la Regione sta già lavorando alla sincronizzazione delle navette del servizio pubblico, ma occorre che facciano altrettanto anche i privati e i Comuni, perché non possiamo permetterci che ambulanze con a bordo patologie tempo-dipendenti rimangano bloccate nel traffico. Sarebbe una cosa gravissima”.

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