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Aggiornamento delle ore 14 del 19 aprile
Vertice Regione, Province e associazioni degli Enti locali
Si è svolto questa mattina in videocollegamento il vertice tra il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, gli assessori alla Protezione civile Marco Gabusi e quello agli Enti locali Enrico Bussalino, con i presidenti delle Province piemontesi e i rappresentanti degli enti locali Anci, Uncem, Upi, Anpci e Ali.
«Grazie all’accuratezza delle previsioni di Arpa e alla tempestività degli interventi dei tecnici e della nostra protezione civile, che in poche ore ha saputo mettere in campo oltre 1500 volontari, pare che la situazione più critica sia passata, anche se le previsioni per le prossime ore non ci consentono di abbassare la guardia - ha spiegato il presidente Cirio aprendo la riunione - Vanno monitorate con particolare attenzione le frane: sono oltre 500 quelle già censite, ma il numero potrebbe aumentare. Alle Province abbiamo chiesto di lavorare da subito a una stima dei danni in modo da avere per i primi giorni della prossima settimana un conteggio il più possibile accurato da fornire al governo per l’istruttoria necessaria al riconoscimento dello Stato di emergenza che è essenziale per la copertura delle opere di somma urgenza per le quali la Regione ha già garantito i primi 5 milioni, ma che stimiamo superino i 15 milioni di euro. Ho sentito più volte in questi giorni il ministro Musumeci, e il vicepresidente Tajani, durante il Consiglio dei ministri di ieri, ha posto la questione all’attenzione del governo, da cui abbiamo avuto importanti rassicurazioni sul supporto e la vicinanza».
«Ancora una volta il nostro sistema di Protezione civile è stato in grado di affrontare un evento atmosferico straordinario per modalità e per il periodo dell’anno in cui si è verificato: siamo stati al lavoro nelle 30 ore dell’emergenza e da ieri sono iniziati i sopralluoghi per ripristinare le situazioni più importanti, questo è frutto dello straordinario lavoro di squadra tra regioni enti locali e volontari. A questo va aggiunta la costante collaborazione tra la Regione e gli enti locali - Comuni, Province e Città metropolitana – che si conferma fondamentale sia per la gestione delle fasi di emergenza sia per quella della ricostruzione», hanno dichiarato gli assessori Gabusi e Bussalino.
Durante la riunione i presidenti delle Province hanno evidenziato come la macchina di Protezione civile e di pronto intervento abbia consentito di contenere i danni, così come gli importanti interventi di messa in sicurezza di grandi fiumi e versanti che sono stati fatti negli anni successivi all’alluvione del 1994. I presidenti hanno poi relazionato sulla situazione di strade e frane nei rispettivi territori e sottolineato la preoccupazione per il maltempo previsto nei prossimi giorni.
Le attivita di previsione e allertamento
«Il Piemonte in questi anni si è distinto per la capacità di prevedere questo tipo di eventi in modo. Abbiamo investito risorse e tecnologie, anche con l’uso dell’intelligenza artificiale, per farci trovare il più possibile pronti di fronte a eventi purtroppo sempre più frequenti – sottolineano il presidente Cirio e l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati – Allo stesso tempo continuiamo a intervenire in maniera strutturale per rafforzare la capacità di tenuta del nostro territorio e delle infrastrutture blu».
La precisione e la celerità delle previsioni di Arpa è stata elogiata anche dai presidenti di Provincia e dalle associazioni degli enti locali durante la riunione in videocollegamento di questa mattina.
In particolare, in occasione dell’evento del 15-17 aprile, il Centro funzionale di Arpa Piemonte, sulla base delle previsioni meteorologiche e delle valutazioni degli effetti al suolo, aveva emesso un’allerta gialla per rischio idrogeologico sulle zone alpine nordoccidentali per il 15 aprile che si elevava ad arancione nelle 24 ore successive. Considerato il marcato peggioramento atteso delle condizioni meteorologiche e il loro impatto sul territorio in termini di risposta del reticolo fluviale e dei versanti, l’allerta del giorno seguente è stata rapidamente elevata a rossa per rischio idrogeologico su alto vercellese, biellese e parte del torinese e arancione su gran parte della Regione. Contestualmente il Centro Funzionale ha intensificato il monitoraggio con bollettini di aggiornamento che nella fase dell’emergenza sono stati emessi ogni 6 ore - alle 6 del mattino, alle 12, alle 18 e alle 24 di sera - rafforzando il presidio in Sala Rischi Naturali e ambientali che è diventato H24. Arpa ha inoltre reso più frequenti le elaborazioni del modello di previsione delle piene sul bacino del fiume Po, per la verifica delle previsioni e intensificato anche le attività di divulgazione al pubblico sia attraverso l’aggiornamento della sezione tematica del sito di Arpa Piemonte con il Pericolo attuale, sia con la redazione di notizie sul sito istituzionale e attraverso l’utilizzo del canale X (ex-Twitter) dell’Agenzia.
Le precipitazioni di aprile: raffronto con precedenti eventi
Dal 15 al 17 aprile 2025 il Piemonte è stato colpito da precipitazioni molto forti. I valori massimi si sono concentrati sulle zone alpine del Torinese, Biellese e Verbano con valori generalmente compresi tra 300 e 400 m e picchi di oltre 500 in poco meno di 72 ore. Sull’appennino Ligure con apporti significativi sul Belbo, alto bacino della Bormida con accumuli superiori al 200 m.
I valori osservati sono comparabili a quelle di eventi alluvionali che hanno interessato in passato la regione, in particolare l’alluvione dell’autunno 2020.
Dal confronto risulta evidente il carattere autunnale del recente evento: pur essendo primavera, il confronto è necessariamente con eventi meteo-pluviometrici autunnali (novembre 1994, ottobre 2000, novembre 2016, novembre 2020). Altra caratteristica peculiare la durata è stata significativamente ridotta, pur con accumuli abbastanza confrontabili con questi eventi: 72 ore di precipitazioni complessivamente, ma con intensità più significative in 50-60 ore.
L’evento è paragonabile a quello alluvionale del 13-16 ottobre del 2000, anche se la durata è stata inferiore (72 ore rispetto alle 96 ore) e i valori massimi inferiori: nel 2000 si registrarono fino a 740 mm a Bognanco (VB) nel bacino del Toce, oltre 700 m sui bacini di Orco e Stura di Lanzo e oltre 300 m sul bacino della Dora Riparia. Di conseguenza le portate massime registrate furono superiori con 3100 m3/s a Tavagnasco (TO) sulla Dora Baltea, 2300 m3/s a Torino Murazzi (contro gli attuali 1000 m3/s). Tuttavia, se si considera la portata massima del fiume Po alla chiusura del bacino piemontese ad Isola S. Antonio (AL), nel 2000 si registrarono 10500 m3/s, di poco superiori agli attuali 10300 m3/s.
Dal punto di vista della distribuzione areale delle precipitazioni, l’evento mostra similitudini anche con quello del 1994, seppure con quantitativi decisamente inferiori sulle zone al confine con la Liguria; anche in questo evento osserviamo un canale di forti piogge che si estende dall’Appennino Ligure (piena delle Bormida) fino alle pianure settentrionali, passando per le zone collinari di Langhe (piena del torrente Belbo) e del Monferrato. Infine, nell’evento del 2025 sono state risparmiate le vallate occidentali del cuneese, mentre l’Alto Tanaro è stato interessato da quantitativi inferiori che hanno determinato una piena moderata nelle sezioni a valle fino alla confluenza col Po.
Aggiornamento delle ore 19 del 18 aprile
Il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Difesa del suolo e Protezione civile Marco Gabusi hanno convocato per domani mattina una riunione con i presidenti di Provincia e associazioni degli enti locali Anci, Uncem, Upi, Anpci e Ali per un’analisi dei danni provocati dal maltempo che ha colpito il Piemonte.
“Continuiamo a monitorare la situazione del maltempo in Piemonte e gli episodi franosi. Ringraziamo il ministro Musumeci che ha assicurato la vicinanza del governo e il vicepremier Antonio Tajani che ha portato la situazione del Piemonte all’attenzione del Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio”, hanno dichiarato il presidente Cirio e l’assessore Gabusi.
Dalla Sala operativa della Protezione civile regionale è stata comunicato che attualmente le parti più critiche sono quella tra Cavagnolo, Monteu e Brusasco e quella di Almese, Rubiana e Villardora, entrambe in provincia di Torino.
Ai Comuni che ne hanno fatto richiesta sono state fornite barriere, sacchetti di sabbia, macchine movimento terra e brandine per la popolazione evacuata.
I 280 Centri operativi comunali sono in fase di chiusura.
Ancora 35 sfollati a Villadossola, 40 tra Lauriano e Cavagnolo.
La Sala operativa chiuderà stasera alle ore 24.
Domani i volontari si dedicheranno ad attività di ripristino in bassa Valsusa e in Valcerrina.
Aggiornamento delle ore 14.30 del 18 aprile
Arpa Piemonte ha disposto allerta gialla per valanghe sulle Alpi dalle Cozie alle Lepontine. Tempo stabile. Domani è atteso un nuovo primo peggioramento con precipitazioni moderate, anche a carattere di rovescio, sulle zone montane e pedemontane alpine; nel pomeriggio rovesci sparsi potranno arrivare anche la pianura. Quota neve a circa 1700-2000 m.
Aggiornamento delle ore 13 del 18 aprile
Riunione straordinaria questa mattina della Giunta regionale, convocata dal presidente Alberto Cirio per verificare l’entità dei danni provocati dal maltempo di questi giorni e assumere i necessari provvedimenti.
Successivamente il presidente ha avuto riunione in call con il ministro Musumeci e con il Governo per aggiornarlo sulla situazione e sugli ingenti danni.
Durante la riunione della Giunta è stato deciso, come chiarito dall'assessore al Bilancio Andrea Tronzano, uno stanziamento di 5 milioni di euro prelevati dal fondo di riserva come primo intervento di somma urgenza per consentire il ripristino dei danni.
Secondo un primo censimento sono almeno 500 le frane che si sono verificate in tutto il Piemonte, causando in molti casi l’interruzione di strade e l’isolamento di centri abitati. I tecnici della Regione sono al lavoro per completare i sopralluoghi e formulare così l’esatta mappatura. Va anche rilevato che il numero degli smottamenti potrebbe crescere nelle prossime ore, anche in considerazione delle ulteriori precipitazioni previste nei prossimi giorni.
In queste ore inizierà anche il censimento dei danni subiti dalle produzioni agricole, che proseguiranno man mano che l’acqua si ritirerà dai campi tuttora allagati.
Gli ospedali hanno svolto normalmente la propria attività e non si sono verificate interruzioni dei servizi a parte qualche infiltrazione in alcune strutture e la sospensione temporanea, già rientrata, in una sala operatoria di Ivrea. Le squadre manutentive si sono infatti attivate per sistemare le criticità emerse e garantire così la piena operatività delle strutture. L’ospedale di Casale Monferrato ha preso in carico gli abitanti più fragili della frazione Terranova, evacuata in via precauzionale.
Il presidente Cirio e l’assessore Marco Gabusi hanno rilevato che “sul Piemonte si è abbattuta una perturbazione straordinaria, come testimoniano i 500 millimetri di pioggia caduti in poche ore su alcune zone circoscritte. I danni causati sono stati gravi, ma il fatto che la macchina della nostra Protezione civile si sia messa in moto tempestivamente sulla base alle precise previsioni meteorologiche di Arpa Piemonte ha consentito di garantire la sicurezza dei piemontesi, di prestare soccorso a chi era rimasto isolato ed evacuare in via precauzionale alcuni centri abitati, come accaduto a Borgosesia, Casale Monferrato, Collegno, Villadossola, Clavesana, nella bassa Valsusa e in Valcerrina, dove purtroppo una persona è deceduta”.
“Voglio pertanto ringraziare - ha proseguito Cirio - i sindaci, che hanno provveduto all’apertura di 300 Centri operativi comunali, i 3500 volontari del Coordinamento regionale di Protezione civile, del Corpo Antincendi boschivi, dei Carabinieri e della Croce Rossa, i Vigili del Fuoco e tutti coloro che si sono adoperati per fronteggiare la situazione”.
L’entità delle precipitazioni ha portato il presidente Cirio e l’assessore Gabusi a puntualizzare che “a consentire il contenimento dei danni sono stati i lavori effettuati in questi anni sulla pulizia dei fiumi, che abbiamo favorito semplificando le procedure, e sul contenimento dei versanti”.
Aggiornamento delle ore 21.30 del 17 aprile
A San Sebastiano Po si sono verificate inondazioni provocate dal rio Bellavalle e dal torrente Leona, diverse frane hanno isolato alcune frazioni, un’altra frana ha interrotto la linea dell’acquedotto.
A Castagneto Po una frana rende impossibile la viabilità da e verso Chivasso.
A Lauriano una frana ha bloccato la statale 590 della Valcerrina.
A Casale Monferrato è stato allestito nella palestra Leardi un centro di accoglienza per le 50 persone evacuate dalla frazione Terranova.
A Castellamonte sono state evacuate 15 persone dalle frazioni Case Ponzetti e Preparetto.
Domani alle ore 9 si terrà nel Grattacielo Piemonte una riunione straordinaria della Giunta regionale convocata dal presidente Alberto Cirio per un aggiornamento della situazione meteo ed una prima dei stima dei danni.
Per domani è stata disposta da Arpa Piemonte allerta arancione per pericolo valanghe sulle zone di montagna nord-occidentali, allerta gialla su pianura settentrionale e torinese e valli Tanaro, Belbo e Bormida, nessuna allerta su pianura cuneese e valle Scrivia.
Aggiornamento delle ore 19.30 del 17 aprile
La Regione Piemonte ha inoltrato la richiesta al Governo dello stato d’emergenza. «Ho sentito telefonicamente il vicepremier Tajani e il ministro Musumeci per comunicare che firmato la richiesta di Stato di emergenza per gli ingenti danni provocati situazione più critica riguarda il Torinese, e in particolare la zona di Chivasso, dove ha smesso di piovere ma dove si registrano problemi per frane, inondazioni e straripamenti di rii e torrenti. Stessa sorte per Cavagnolo, dove si sono registrati estesi allagamenti che hanno comportato l'evacuazione di una cinquantina di persone presso un centro allestito al palazzetto dello sport comunale, con il supporto logistico della Regione Piemonte. Continuiamo a monitorare la situazione, la sala operativa della Protezione civile è attiva h24 e migliaia di volontari sono al lavoro per mettere al sicuro le nostre comunità. Purtroppo oggi c’è stata una vittima, a Monteu da Po, un anziano morto a causa dell’allagamento della sua casa. Ho avuto modo di portare la vicinanza della Regione Piemonte al sindaco, pregandola di estenderla alla comunità e ai famigliari. Nelle prossime ore la situazione meteorologica è prevista in miglioramento ma continuiamo a prestare massima attenzione soprattutto per quanto riguarda frane e fiumi», ha dichiarato il presidente Cirio.
«Abbiamo attivato tutte le nostre forze in campo per fronteggiare le criticità – prosegue l’assessore Gabusi – ma la portata degli eventi meteorologici in atto richiede il supporto immediato dello Stato. Le piogge intense hanno già provocato frane, allagamenti, evacuazioni e purtroppo anche il crollo di un ponte: è un quadro che merita la massima attenzione, contiamo già decine di milioni di danni».
Il presidente Cirio e l’assessore Gabusi sono in costante contatto con la Prefettura di Torino, la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco e con la Sala operativa della Protezione civile regionale, che continua a monitorare in tempo reale l’evoluzione della situazione. Domani mattina alle 9 è convocata una riunione straordinaria della giunta regionale per l’aggiornamento della situazione meteo e una prima dei stima dei danni.
«Siamo vicini alle comunità colpite – aggiungono – Ringraziamo tutti i volontari che anche in queste ore stanno lavorando senza sosta per garantire la sicurezza della popolazione. La macchina dei soccorsi è pienamente operativa».
Al momento attivi 256 Centri Operativi Comunali, di cui 157 nel Torinese, 41 nel Cuneese, 16 nel Biellese, 15 nel Vco, 8 nel Novarese, 5 nel Vercellese, 8 nell’Alessandrino e 8 nell’Astigiano. Sono al lavoro 1360 volontari tra uomini del coordinamento regionale della protezione civile, degli Aib e Associazione nazionale Carabinieri e Croce Rossa italiana.
I danni più significativi si sono concentrati in alcune specifiche aree del territorio:
- nel Verbano-Cusio-Ossola si registrano gravi criticità legate a frane, smottamenti e valanghe, in particolare nelle aree montane e vallive
- la Valle Anzasca, il Biellese, il Vercellese, le valli di Lanzo e di Susa, il Canavese e il Pinerolese risultano tra le zone maggiormente colpite, con diversi eventi che hanno interessato la viabilità lungo l’asse della strada statale, provocando interruzioni e situazioni di pericolo per la circolazione;
- in provincia di Vercelli si segnalano evacuazioni e gravi dissesti idrogeologici, con eventi franosi che hanno interessato aree abitate, determinando situazioni di pericolo elevato.
- in provincia di Torino si registrano fenomeni franosi e allagamenti che hanno compromesso la viabilità locale, intercomunale e provinciale, causando condizioni di parziale isolamento per alcuni centri abitati (Ivrea, Rubiana, Villardora, Cafasse), nonché disservizi alle reti di pubblica utilità (acquedotti e fognature). L’esondazione della Dora Baltea ha inoltre provocato allagamenti diffusi e gravi ripercussioni sulla rete autostradale e ferroviaria. Si segnalano evacuazioni anche in aree industriali.
- in provincia di Biella si rilevano danni strutturali a infrastrutture viarie strategiche, con conseguente interruzione dei collegamenti e isolamento di alcune aree.
Le intense precipitazioni hanno causato l’esondazione di rii secondari e il distacco di masse nevose, che in alcuni casi hanno raggiunto la carreggiata o infrastrutture sensibili, aggravando le condizioni di sicurezza.
Si segnalano inoltre evacuazioni in alcuni Comuni e interruzioni dei collegamenti viari e ferroviari, con conseguenti disagi per la popolazione residente.
Aggiornamento delle ore 14 del 17 aprile
Il nuovo bollettino emesso da Arpa Piemonte dispone per oggi allerta arancione:
- per rischio idrogeologico e idraulico e pericolo valanghe sul Toce e sulle valli Sesia, Cervo, Chiusella, Orco, Lanzo, Sangone e alta Valsusa;
- per rischio idrogeologico e idraulico sulle valli Belbo e Bormida;
- per rischio idraulico su pianura settentrionale e torinese.
L’allerta è invece gialla sul resto del Piemonte.
Per domani è disposta allerta arancione per pericolo valanghe sulle zone di montagna nord-occidentali, gialla su pianura settentrionale e torinese e valli Tanaro, Belbo e Bormida, verde su pianura cuneese e valle Scrivia.
A causa dei significativi accumuli pluviometrici, si prevede un significativo aumento dei livelli del Po, che nelle sezioni fino a Torino raggiungeranno il livello di guardia nella giornata odierna e inizieranno a decrescere dalla mattina di domani. A valle di Torino la criticità è attesa elevata fino alla sezione del Po a Isola S. Antonio (AL), dove transiterà il colmo di piena nel primo pomeriggio di domani.
Nel Verbano dal pomeriggio odierno è attesa la graduale diminuzione del livello del Toce e il Lago Maggiore rimarrà al di sopra della soglia di guardia. Nel Torinese si prevede nel pomeriggio il transito del colmo di piena dell’Orco a San Benigno e della Stura di Lanzo a Torino. Nel Piemonte sud-orientale, nel pomeriggio odierno transiterà la piena della Bormida a Cassine (AL) e nella notte del Tanaro a Montecastello (AL).
Attese precipitazioni meno persistenti, con temporali sparsi sulle zone di pianura e collina. Entro la sera le precipitazioni tenderanno ad attenuarsi ovunque e a farsi più sparse. La quota neve sarà mediamente sui 1700-1900 m, localmente inferiore nelle alte valli occidentali.
Domani tempo più stabile ed asciutto.
Aggiornamento delle ore 10.30 del 17 aprile
Nella serata di ieri la Protezione civile regionale ha fornito al Comune di Borgosesia le brandine necessarie per ospitare in palestra le 150 persone della frazione Isola per la quali era stata disposta l’evacuazione preventiva per la potenziale criticità del fiume Sesia. Altre 40 sono state sfollate a Villadossola (VB).
Al momento risultano isolati nel Canavese i Comuni di Pont, Valprato, Ronco e Frassinetto, ma si sta lavorando per ripristinare i collegamenti.
Nelle ultime ore si sono registrate piogge localmente molto forti che hanno interessato principalmente il Verbano, l'alto Vercellese, il Biellese e il Torinese. I quantitativi pluviometrici maggiori sono stati osservati nelle stazioni di Domodossola (VB) con 105 mm, Larecchio (VB) con 96 mm, Boccioleto (VC) con 80mm, Camparient (BI) con 76 mm, Ala di Stura (TO) con 72 mm, Piano Audi (TO) con 110 mm, Niquidetto (TO) con 100 mm, Varisella (TO) con 91 mm e Balme (TO) con 90 mm. Le intense precipitazioni hanno determinato l’innalzamento del Toce e del Sesia.
I livelli del fiume Po sono in crescita e a San Sebastiano (TO) ha superato il livello di pericolo. Livello superato anche dai torrenti Malone a Front Canavese e Brandizzo, Orco a Castellamonte e San Benigno Canavese, Soana a Pont Canavese, Cervo a Quinto Vercellese.
Il presidente della Regione Alberto Cirio ha partecipato questa mattina nella sede della Protezione civile alla riunione che ha fatto il punto sulla nottata e osservato le previsioni per le prossime ore: “Sono stati attivati 4 centri di controllo provinciali, 180 comunali e sono oltre 1000 in questo momento i volontari della nostra Protezione civile, del coordinamento Aib e della Croce rossa italiana, che insieme a tutte le realtà coinvolte stanno lavorando per la nostra sicurezza. Abbiamo alcune situazioni di criticità, soprattutto per frane e allagamenti. A Borgosesia sono state sfollate per precauzione 150 persone e altre 40 a Villadossola e sono assistite dai nostri volontari. Pioverà ancora per alcune ore, e quindi il nostro invito è a fare attenzione e tenersi aggiornati. Alla Protezione civile va il mio personale ringraziamento per il grande lavoro che, ancora una volta, sta facendo per la sicurezza delle nostre comunità. Abbiamo una Protezione civile tra le migliori d’Italia e d’Europa, e questo ci fa sentire più sicuri”.
Secondo le previsioni, l’approfondimento di una saccatura atlantica sul Mediterraneo centro-occidentale continua a convogliare venti di scirocco in quota e orientali nei bassi strati sul Piemonte, mantenendo tempo perturbato. Un’attenuazione dei fenomeni è attesa dal pomeriggio di oggi, con il progressivo colmamento del minimo depressionario e il suo definitivo allontanamento nella giornata di domani, che riporterà condizioni più stabili e soleggiate.