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Il Riso rosso del Burkina Faso presidio Slow Food

Il 24 gennaio, presso la sala stampa di piazza Castello, la Fondazione Slow Food per la biodiversità e la Regione Piemonte hanno annunciato l'istituzione del Presidio Slow Food del Riso rosso del Burkina Faso coltivato nel Comoé.

Cira Mahingou è il nome in lingua locale di questa varietà di pianta, prodotta soprattutto dalle donne nella provincia del Comoé, nel Sud- Ovest del Paese, dove la coltura è ancorata alle tradizioni locali. Non esistono, infatti, pranzo o cena organizzati per un battesimo, matrimonio o funerale in cui non venga servito il Cira Mahingou. Tuttavia molti villaggi hanno abbandonato il riso rosso per il più produttivo e comune riso bianco. Il rischio di estinzione del Cira Mahingou è reale. Da molti anni la Regione Piemonte, in collaborazione con il Consorzio ong piemontesi (Cop), la Coldiretti Piemonte e la Provincia di Vercelli, è impegnata nel Sud-Ovest del Burkina Faso in diverse iniziative a sostegno dello sviluppo locale, dell’ambiente e della biodiversità locale, nonché del rafforzamento della filiera di produzione del riso. Nel 2015, grazie all’appoggio della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, il riso rosso è stato inserito nel catalogo dell’Arca del Gusto tra i prodotti di qualità caratteristici del territorio e a rischio di estinzione.

“Il riconoscimento  - ha dichiarato l’assessora alla Cooperazione decentrata, Monica Cerutti - è frutto di un lungo percorso che la Regione ha sostenuto nel tempo. Abbiamo avviato i primi progetti nell’area in collaborazione con la Provincia di Vercelli già nel 2004 con iniziative di cooperazione decentrata nell’ambito del programma regionale di sicurezza alimentare e lotta alla povertà in Africa Occidentale. Realizzando questi progetti siamo venuti a conoscenza di gruppi di donne che coltivavano una particolare varietà di riso rosso, varietà molto antica, la cui produzione, purtroppo, era contenuta e stava riducendosi rapidamente in quanto utilizzata quasi esclusivamente nei rituali tradizionali. Abbiamo così contattato la Fondazione Slow Food per la Biodiversità per avviare un programma di tutela e valorizzazione di questo particolare riso. La nostra azione è quindi finalizzata a rafforzare la sovranità alimentare di questi territori in quanto il riso è un alimento base del continente africano e una delle principali fonti di reddito per molte donne contadine che sono il vero motore dello sviluppo locale. D’altra parte proprio il riso è un prodotto che rappresenta una delle più significative eccellenze del territorio piemontese ed è importante che la Regione si impegni direttamente”.

Author Mara Anastasia Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.