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Precisazioni sul calendario venatorio

Il presidente della Regione e l’assessore all’Agricoltura hanno voluto precisare la posizione dell’ente dopo che alcune centinaia di aderenti a Federcaccia hanno manifestato il 10 giugno a Torino, davanti al Palazzo della Regione, contro il calendario venatorio e il divieto di caccia alla pernice bianca, alla lepre variabile e all’allodola deciso dal Consiglio regionale.

Secondo presidente e assessore la Giunta è profondamente rispettosa dei diritti dei cacciatori, così come lo è nei confronti degli altri cittadini, e lo è anche verso il Consiglio regionale, che a stragrande maggioranza con provvedimento legislativo ha vietato la caccia di specie come la pernice bianca, in passato cacciabile in solo 85 esemplari in tutto il Piemonte, considerata “vulnerabile” dall’Ispra, che si occupa della protezione della fauna selvatica, e protetta in molte parti dell’arco alpino europeo.

E’ anche rispettosa nei confronti degli agricoltori e del loro diritto a non vedere i loro campi invasi da cinghiali e caprioli, che continuano a proliferare per una evidente errata gestione della caccia, che sembra tesa più a conservarne il numero per poterli agevolmente cacciare che a limitarlo. Una gestione errata anche per la pletora di ambiti territoriali (38) e di amministratori (quasi 800) che evidentemente costituiscono un meccanismo farraginoso e poco razionale, su cui intendiamo intervenire per semplificarli e renderli più funzionali. Analogo rispetto viene rivolto all’ambiente, al diritto di tutti i cittadini di potersi muovere liberamente sul territorio regionale senza correre rischi continui di gravi incidenti stradali, ed alle specie animali, che sono un patrimonio di tutti, non solo di Federcaccia.

Infine, presidente e assessore puntualizzano che forse Federcaccia confonde il rispetto verso i circa 20mila cacciatori piemontesi con l’adesione acritica a ogni sua richiesta e che loro non intendono abdicare al diritto-dovere di governare anche la caccia in modo da rispettare i diritti di tutti.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.