La manifestazione di circa 150 persone, rappresentanti di alcuni ambiti di caccia del Torinese, svoltasi il 5 maggio davanti all'assessorato regionale all'Agricoltura contro la proposta di accorpamento di ambiti di caccia e comprensori alpini dagli attuali 38 a 20 ha offerto all'assessore l'occasione per ricordare la sua posizione.
Secondo l'assessore, ben 38 enti di gestione, con 760 consiglieri, non sono riusciti nella stragrande maggioranza dei casi a raggiungere gli obiettivi di gestione della fauna selvatica e la situazione è andata fuori controllo in molte aree. La realtà è evidente a chiunque voglia vederla con sguardo obbiettivo e come dimostrano le continue segnalazioni di danni alle coltivazioni e di incidenti provocati dalla fauna selvatica.
L'assessore ritiene pertanto necessaria dunque una svolta, attesa dai cittadini e dal mondo agricolo, che razionalizzi gli enti, aiutando le omogeneità territoriali e la coerenza degli strumenti gestionali, senza alcuna conseguenza concreta sui cacciatori.