“C’è una storia, una tradizione che merita di essere raccontata e che informa di sé il paesaggio e la vita quotidiana dei nostri territori”. Con queste parole l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero ha presentato il film documentario “Pastori. Una storia del Piemonte”, realizzato dal regista Paolo Casalis e prodotto da Regione Piemonte e Ima Piemonte, che racconta le antiche tradizioni agricole dei pastori piemontesi di capre e pecore e che vivono nelle colline dell’Alta Langa e della Langa Astigiana, nelle alte montagne in provincia di Cuneo e nel Biellese.

“Noi siamo nomadi, tre mesi in estate in montagna e nove mesi in inverno in pianura” dice Carmelino Germano, detto Jerry.  Anche Federico Seletto, che scende da Alagna Valsesia verso la pianura spiega “Magari facciamo 15-20 km al giorno”.  Fabrizio Garbarino, allevatore e presidente del consorzio per la tutela della Robiola di Roccaverano parla della razza capra di Roccaverano che produce latte di qualità. Claudio Adami di Alta Langa racconta delle sue pecore delle Langhe, alle quali è legata la produzione di latte e di formaggio Dop Murazzano.  Marco Ferrero di Murazzano ha iniziato con un piccolo gregge di 30 pecore nella cascina del nonno ed oggi è arrivato ad avere 160 capi.  C’è anche Marta Fossati, 33 enne, di Sambuco che è partita con due capre fino ad arrivare a 120 e ha imparato tutto su come allevare gli animali e come produrre latte e formaggio.

Sono loro i protagonisti del documentario che è stato girato tra la stagione estiva e quella autunnale, in occasione delle fiere ovino-caprine di Murazzano, Roccaverano, Ternengo e Vinadio. Trenta minuti per mostrare lo spaccato di vita, tra fatiche e passione, di questi allevatori che vivono in armonia con le greggi sulle colline e tra le montagne e durante le fiere hanno la possibilità di incontrare il pubblico e far conoscere i propri prodotti.

In Piemonte sono 80 mila i capi ovini, 73 mila quelli caprini. Due i formaggi dop: il Murazzano con una produzione di 280 quintali e la Robiola di Roccaverano, prodotta per 1.000 quintali.