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Le buone pratiche della vitivinicoltura piemontese

Le buone pratiche nella vitivinicoltura piemontese sono state l'argomento della tavola rotonda svoltasi il 15 marzo a Pollenzo su iniziativa di Regione Piemonte, Università di Scienze gastronomiche e DMO Piemonte Marketing.

I risultati di un questionario elaborato dall’Università di Pollenzo e sottoposto alle aziende che hanno partecipato a sette tra concorsi e manifestazioni enologiche sono confortanti per quanto concerne sostenibilità ambientale, qualità dei prodotti e responsabilità sociale.

Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha potuto così dichiarare che “si dimostra come dietro il vino del Piemonte ci sia una realtà sempre più importante di aziende che lavorano con grande attenzione, oltre che alla qualità del prodotto, all’ambiente, alla sostenibilità delle tecniche di coltivazione, alla responsabilità sociale. Aziende che hanno ben presente quanto questo sia cruciale per il futuro del nostro Paese e per la stessa immagine del nostro vino nel mondo che, ricordiamo, ha sfiorato il miliardo di euro di export l’anno scorso. La Regione fa la sua parte indirizzando alla sostenibilità molte delle risorse a sua disposizione, europee, nazionali e regionali, proprio per promuovere quelle buone pratiche che concorrono a fare grande il nostro vino”.

L'assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, ha dal canto suo sostenuto che “questa iniziativa mette in risalto la consapevolezza che c’è nel mondo del vino piemontese sulle buone pratiche. Senza di questa, senza la collaborazione convinta di manifestazioni e consorzi enologici, che voglio ringraziare per la loro sensibilità, non sarebbe stato possibile realizzarla. Per noi questo è solo il primo passo verso nuovi momenti di coinvolgimento della nostra vitivinicoltura su questi temi, facendo squadra con tutti i soggetti interessati”.

Dall’esame delle risposte al questionario emergono, oltre a elementi più prevedibili come una prevalenza di aziende biologiche o biodinamiche e un'attenzione per la sostenibilità particolarmente spiccata in aziende con prezzi medi più alti, altri dati forse inattesi. “Tra le aziende con una valutazione più alta - ha evidenziato Michele Fino, professore associato dell’Università di Pollenzo - risalta la presenza anche di quelle che non hanno aderito al regime biologico. Interessante poi la presenza di aziende di dimensione medio grande fra quelle meglio valutate, come l’evidenza di una trasversalità di attenzione ai temi della sostenibilità, che non è appannaggio di chi fa 4000 bottiglie né di chi imbottiglia milioni di litri e di conseguenza sviluppa strategie di comunicazione di scala talora mondiale”.

A conclusione della tavolo rotonda è stato consegnato un attestato alle aziende meritevoli per l’attenzione alle buone pratiche.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.