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La Regione propone un nuovo bando per il Museo del Cinema

E’ approdato il 13 dicembre in Consiglio regionale il fatto che la sera prima la riunione del consiglio direttivo del Museo del Cinema, che avrebbe dovuto annunciare il nome del nuovo direttore, si sia conclusa con un nulla di fatto per il disaccordo tra la Regione Piemonte e il Comune di Torino sul nome di Alessandro Bianchi, che ha poi ritirato la propria candidatura.

Proponiamo di azzerare tutto e fare un nuovo bando, chiedendo una ulteriore proroga ad Alberto Barbera - ha proposto l’assessora alla Cultura - Dai 5 Stelle ho sentito molto parlare di correttezza istituzionale, ma in questo caso non c'è stata da parte loro alcuna correttezza. Questi sono metodi da vecchia politica, crediamo di aver fatto un grande lavoro in questa città sul fronte della cultura. Per proseguire su questa strada occorrono professionalità all'altezza; non siamo disponibili a buttare via quanto è stato costruito ed a fare scelte di ripiego”.

La Giunta Chiamparino non ha mai applicato lo spoil system - ha continuato Parigi - Abbiamo sempre riconfermato tutti coloro che avevano capacità professionali. I candidati vanno valutati al di là delle loro idee politiche. E’ un traguardo di civiltà che tutti dovrebbero condividere. Alessandro Bianchi, che fra l'altro era stato scelto come segretario generale del Maxxi di Roma dall'allora ministro Sandro Bondi, non è mai stato il candidato della Regione, ma il candidato del comitato di gestione del museo”.

Sulla vicenda è poi intervenuto il presidente Sergio Chiamparino: “Non riferirò mai il contenuto di colloqui riservati, ma posso fornire la memoria scritta dalla quale risulta che il criterio per dire no al candidato scelto attraverso il bando è stato quello dell'appartenenza politica. Era stato scelto di fare un bando: o si accetta quel che questo percorso produce, vedi la vicenda Artissima, oppure si fa un altro bando”. Chiamparino ha respinto anche le accuse di lottizzazione giunte nelle scorse ore dall'amministrazione del Comune di Torino: “Il sistema basato sulla lottizzazione partitica l’ho conosciuto in un'altra epoca e ritengo di essermelo lasciato alle spalle”.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.