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Un Salone dell'accoglienza e della narrazione

Il 30° Salone del Libro di Torino, reduce dallo strappo con Milano, riparte con una nuova squadra, presentata il 21 novembre a Palazzo Madama dal neo direttore Nicola Lagioia, dal presidente uscente Mario Montalcini e da quello in pectore Massimo Bray, presenti il presidente della Regione e la sindaca della città.

Montalcini ha parlato di un Salone "simbolo di una Torino che alza la testa" e di una formazione composta da Giuseppe Culicchia, Andrea Bajani, Fabio Geda, dagli esperti Loredana Lipperini, Valeria Parrella, Mattia Carratello, Rebecca Servadio, Alessandro Grazioli, Ilide Carmignani, Eros Miari, Giulia Blasi, Giorgio Gianotto, Alessandro Leogrande, Vincenzo Trione. Lagioia fra gli ingredienti dell'evento ha annunciato un Salone che finirà alle 20 e non si trascinerà fino alle 22.30, per poi dare spazio al Salone Off: "Anche dagli editori ho avuto buoni segnali, in particolare sulla politica degli autori: porteranno a Torino scrittori, filosofi e sociologi. Mi rivolgerò alle istituzioni e ai cittadini". Sarà anche il Salone dei bambini e dei ragazzi e della scienza, si parlerà di politica, di economia e di diritti, ci sarà la fotografia, il rapporto fra letteratura e musica, i fumetti di Torino Comics. E ci sarà la cucina, vista come cultura.

Il presidente della Fondazione per il Libro ha poi rivendicato che “una sfida è stata trasformata in un'opportunità per rispondere ad un attacco e costruire qualcosa di nuovo, di sentito e andare avanti, tenendo conto di 29 anni di esperienza e di una profonda voglia di innovare, non solo con la testa ma anche con il cuore. Vuole essere un Salone dell'accoglienza e della narrazione, attraverso temi e iniziative internazionali, un'opportunità di incontro nei mestieri che ruotano attorno al libro, un'occasione per i lettori di entrare al Salone sentendosi totalmente coinvolti".

Il presidente della Regione ha confermato che l'ente fa la sua parte e manterrà gli impegni presi, anche sotto il profilo finanziario, ha sostenuto che ad occuparsi delle iniziative culturali sono state scelte le persone giuste e si è detto entusiasta di sostenere il programma.

Come auspicato dal presidente della Regione, il Consiglio regionale ha approvato il 22 novembre la delibera che contiene alcune modifiche allo statuto della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura. Fra le principali novità che vanno a sostenere l’operatività futura della Fondazione c’è la sua trasformazione da realtà regionale a nazionale, con l’ingresso fra i soci fondatori dei Ministeri dei Beni culturali e dell’Istruzione e di Banca Intesa Sanpaolo, accanto a Regione Piemonte, Città metropolitana e Comune di Torino. Inoltre, viene eliminato l’Alto comitato di coordinamento, inserito un comitato di indirizzo come organo consultivo che dialoga con le diverse figure della Fondazione per definire il programma del Salone del Libro e il piano dell’attività culturale, sono introdotte le figure del segretario generale e del direttore editoriale, il presidente del consiglio di amministrazione non dispone più di deleghe operative, molte delle quali passano al segretario generale. Si prevede anche la possibilità di avere, accanto ai soci fondatori, soci sostenitori fra i rappresentanti dei diversi settori della filiera del libro.

 

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.