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A Torino l'ultima tappa per l'area metropolitana

Il quinto e ultimo appuntamento degli Stati generali della Cultura per 300 operatori culturali di Torino e dell'area metropolitana proseguirà fino all’11 novembre al Teatro Regio di Torino.

L'iniziativa continua un percorso che, da giugno 2016, ha già toccato le città di Cuneo, Alessandria, Verbania e Vercelli e che ha coinvolto 500 persone, tra operatori del settore e amministratori pubblici. I contributi e le proposte emersi nel corso dei cinque incontri saranno presentati il 14 dicembre al Teatro Carignano di Torino.

L’assessora regionale alla Cultura e al Turismo, introducendo la prima giornata, ha detto che la cultura non può fare a meno di risorse pubbliche perché c'è una parte della cultura che non può e non deve stare sul mercato e che serve una nuova legge sulla cultura con una visione unitaria, che risponda di più alle esigenze della contemporaneità. La tre giorni al Teatro Regio, secondo l’assessora, è un momento importante, per dare un orizzonte al nostro mondo e vivere un momento di orgoglio per quello che siamo. Ben sapendo che la cultura non risolve tutti i problemi, bisogna procedere in questa direzione perché non è ancora in vigore l'idea della cultura come motore economico, non solo di sogni ma di realtà.

Nella prima giornata del 9 novembre circa 150 operatori del territorio, tra compagnie teatrali, biblioteche, musei, istituti e associazioni culturali, imprese e amministrazioni,hanno dialogato e condiviso idee, suggerimenti e proposte riguardo ai quattro temi chiave: la governance del settore culturale, il lavoro dei professionisti della cultura, il rapporto con i pubblici e le imprese culturali e creative.

Grazie allo scambio di esperienze tra le realtà presenti , differenti sia per ambito di attività sia per dimensione organizzativa e ai contributi così raccolti, il quadro di conoscenze del territorio regionale si rafforza ulteriormente, evidenziando alcuni punti di continuità con i contenuti emersi nelle precedenti tappe. Dall’importanza di poter disporre di una cabina di regia a livello regionale alla necessità di semplificazione amministrativa. Sono tuttavia emersi anche alcuni elementi distintivi, come ad esempio la necessità di rendere i luoghi della cultura più aperti e inclusivi e di rafforzare il rapporto tra arte e salute.

Gli Stati generali della Cultura rappresentano l’occasione per definire, attraverso il confronto, una visione di lungo periodo sul ruolo strategico della cultura in Piemonte. Si tratta di un modello organizzativo di consultazione e progettazione partecipata utilizzato per condividere scelte e definire priorità all’interno del settore. La cultura, in risposta ai mutamenti in corso, necessita di un ripensamento del proprio ruolo anche in relazione agli altri contesti economici e produttivi del territorio, con i quali concorre allo sviluppo locale.

Quello che la Regione Piemonte ha scelto di intraprendere è un cammino che offre agli operatori del settore la possibilità di essere protagonisti di un processo di rinnovamento. Si chiede loro di essere gli interpreti diretti delle proprie condizioni e prospettive, considerando anche la capacità di interlocuzione con la società civile e con gli altri settori economici, attraverso momenti di analisi, approfondimento e confronto pubblico.

Author Donatella Actis Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.