“Seminiamo il cambiamento” è il motto scelto per mettere punto la ricetta per il Salone del Libro di Torino del 2017. Il progetto sarà pronto a settembre, ma i tratti principali sono stati già delineati.

L'assemblea della Fondazione per il Libro tenutasi il 29 luglio ha deciso che si modificherà lo statuto per consentire l'ingresso nel consiglio di amministrazione dei nuovi soci Ministero dei Beni culturali, Ministero dell'Istruzione e Intesa Sanpaolo e soprattutto degli editori, che in numero sempre maggiore stanno offrendo la disponibilità a essere coinvolti direttamente nella progettazione e organizzazione del nuovo Salone.
"Da un momento di difficoltà possono nascere grandi idee e grandi opportunità. Sono convinto che saranno in tanti a coglierle", ha affermato il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, prima di passare alla sindaca di Torino, Chiara Appendino, la guida dell'Alto comitato di coordinamento della Fondazione per il Libro.

Al centro del progetto ci sono gli editori. “Saranno loro - sostiene Chiamparino - la linfa vitale del nuovo Salone”. L'edizione numero 30 si terrà al Lingotto dal 18 al 22 maggio, sarà una manifestazione fieristica ed un grande festival culturale, accentuerà l'attenzione alle startup, alle nuove forme di editoria e di lettura, coinvolgerà tutte le categorie della filiera (editori, librai, biblioteche, lettori, scrittori, creativi, la rete nazionale delle Città del Libro, i progetti formativi avanzati promossi dal Ministero dell'Istruzione.

“Creeremo dei gruppi di lavoro per raccogliere idee dalla città e a livello nazionale, dal mondo culturale - ha annunciato Chiamparino - La nomina del presidente e del direttore saranno il risultato di questo lavoro". Inoltre, ha evidenziato che è stato chiesto al consiglio di amministrazione della Fondazione di verificare con le avvocature di Regione e Comune le possibili conseguenze della decisione dell'Associazione degli editori