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Il Salone del Libro un evento culturale, non una fiera

Il presidente Sergio Chiamparino ha chiuso il dibattito sul futuro del Salone del Libro svoltosi il 19 luglio in Consiglio regionale affermando che “il Salone è stato e sarà sempre un evento culturale. Non è mai stato e mai sarà una fiera”.

“Spero che questo sia chiaro anche all'assessore milanese Filippo Del Corno. Ho trovato stucchevoli e un po' sgradevoli le sue affermazioni in un’intervista - ha proseguito il presidente - La disponibilità di Massimo Bray per rilanciare il nostro Salone non è un impegno per fare una fiera del libro ma per lavorare al rilancio del Salone di Torino”.

"E' chiaro - ha detto ancora Chiamparino - che senza editori il Salone sarebbe a rischio, ma non confonderei gli editori con l'Aie. Gli editori sono un mondo più complesso dell'Aie e noi teniamo un dialogo aperto con tutti. Faremo ogni sforzo per rendere competitiva la nostra proposta anche dal punto di vista economico. E poiché molto di questo capitolo è anche nelle mani del Comune di Torino, abbiamo un valido motivo per collaborare con quella amministrazione. Sono convinto - ha concluso il presidente - che potremo aprire una stagione forte del passato, ma innovativa perché il Salone continui ad essere una eccellenza di Torino e del Piemonte".

L’assessora alla Cultura, Antonella Parigi, ha sostenuto che "oggi stiamo vivendo una fase di crisi, ma potrebbe essere anche il momento della rinascita. Andremo avanti fidandoci del dono più prezioso, la nostra capacità di creare nuovi modelli e nuovi percorsi. Abbiamo fatto una proposta all'Aie e capiremo se questa sarà la base per la trattativa. Credo che ora il nostro compito sia salvaguardare quanto c'è di positivo e avere il coraggio di innovare e cambiare laddove sia necessario".

"C'è stato - ha proseguito Parigi - un tempo diverso, in cui il denaro pubblico sembrava illimitato, in cui il Paese cresceva e si pensava che la politica risolvesse tutto. Si sono costruite cose importanti e a volte si è troppo largheggiato. Ma ora che tutto è cambiato, assumere atteggiamenti esasperati o gridati dà risposta immediata al disagio ma lascia intatti i problemi. Non dobbiamo buttare via il buono ma salvaguardarlo, avendo però anche il coraggio di innovare".

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.