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La nuova stagione del Teatro Stabile, da Cechov a Eco

Saranno quattordici le nuove produzioni del Teatro Stabile di Torino, Teatro Nazionale, come è stato spiegato in conferenza stampa dal presidente dello Stabile, Lamberto Vallarino Gancia, dal direttore artistico, Mario Martone e dal direttore Filippo Fonsatti. Quest’ultimo è appena stato nominato presidente della nuova Federazione dello Spettacolo dal Vivo, che ha la finalità di rappresentare in modo unitario il sistema dello spettacolo dal vivo, d’intesa con l’Agis.

In particolare la Federazione si occuperà di tutelare gli interessi comuni dello spettacolo dal vivo e delle attività affini rappresentandoli in ambito nazionale, comunitario e internazionale; elaborare e promuovere le linee programmatiche e ogni utile iniziativa relativa ad aspetti legislativi, economici, organizzativi e sociali; intervenire per la promozione del settore; raccogliere ed elaborare informazioni e dati, promuovere e realizzare studi e ricerche; assicurare ai soci servizi comuni.

Anche l’assessore regionale alla Cultura e al Turismo è intervenuta per sottolineare il sostegno alla progettualità e ai programmi della Fondazione per la prossima stagione da parte della Regione.

Nel cartellone autunnale dunque spiccano una nuova grande produzione de 'Il giardino dei ciliegi' di Cechov, con la regia di Valter Malosti, un omaggio a Umberto Eco, ‘Il nome della rosa’, con la regia di Leo Muscato, con uno degli attori italiani più acclamati, Stefano Massini, un ciclo di letture sceniche di Natalia Ginzburg, una nuova regia di Jon Fosse 'Sogno d'autunno' con la regia di di Valerio Binasco con l’attrice Giovanna Mezzogiorno. Si tratta di sei nuove produzioni esecutive, quattro novità in fatto di coproduzioni e quattro riprese tra cui "Morte di Danton" di Buchner, con la regia di Mario Martone, che ha ottenuto uno straordinario successo di critica e pubblico e che ha caratterizzato la scorsa stagione. L’aumento del pubblico nella passata stagione è stato del 19% e i ricavi dalla biglietteria sono stati del 23%, un Teatro Stabile, questo piemontese da considerarsi una sorta di fabbrica di spettacolo a ciclo continuo, sette giorni su sette, dal mattino a notte. Infatti nell'ultimo anno nelle sue varie sedi il Tst ha alzato il sipario 537 volte.

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Author Donatella Actis Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.