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Da Poussin agli Impressionisti, dall’Ermitage a Palazzo Madama

A Palazzo Madama fino al 4 luglio 2016 sarà visitabile una straordinaria selezione di 72 opere dalle collezioni del Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo per una mostra che illustra la storia della pittura francese di tre secoli, dal 1600 alla fine dell'Ottocento, dunque fino alla pittura degli Impressionisti.

Capolavori straordinari che rispecchiano l’evolversi del gusto artistico in Russia e la passione per l’arte francese, e nel contempo testimoniano l’amore per l’Italia dei pittori in mostra. Dopo “Porcellane Imperiali. Dalle collezioni dell’Ermitage” e “Il Collezionista di Meraviglie. L’Ermitage di Basilewsky”, questa nuova mostra, che Palazzo Madama presenta nella cornice unica di Sala del Senato, costituisce la terza tappa della collaborazione da tempo avviata dalla Città di Torino e dalla Fondazione Torino Musei con il Museo Statale Ermitage e con Ermitage Italia, per attività di studio e ricerca e per progetti culturali.

E’ stato il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, a ricordare, inaugurando il 10 marzo la mostra a Palazzo Madama,  il rapporto di collaborazione col museo di San Pietroburgo che ha già portato sotto la Mole tre grandi mostre. "Si tratta di una mostra importante, di grande bellezza e di rigore scientifico - ha detto il ministro – e va nella direzione indicata dal ministero per la promozione dei musei italiani attraverso grandi progetti innovativi e basati su ricerca e capacità manageriali". Mikhail Piotrosvsky, direttore dell'Ermitage e grande estimatore della cultura italiana è intervenuto elogiando Torino e il Piemonte. "Questa mostra, frutto di un accordo triennale che ci auguriamo venga ora rinnovato, è conseguenza di una buona riforma dei musei. Siamo onorati di vedere le nostre opere allestite in una mostra incredibile come questa, tra l'altro con un sistema luci che ci fa invidia. Dal canto nostro avremo presto al nostro museo due mostre, una sull'Arte Povera e una sul design automobilistico con prestiti anche dal Museo dell'Automobile di Torino".

La mostra Da Poussin agli Impressionisti  intreccia tutti i grandi temi della pittura moderna, dai soggetti sacri a quelli mitologici, dalla natura morta al ritratto, dal paesaggio alla scena di genere, e delinea la storia della fortuna dell’arte francese in Russia: le ragioni storiche e culturali del successo di alcuni generi accademici, rispetto all’impegno sociale delle correnti realiste, il gusto raffinato di Caterina II che nel 1772 si aggiudicò gran parte dei dipinti raccolti a Parigi da Pierre Crozat negli anni a cavallo tra il Sei e il Settecento, gli acquisti alla moda dei ricchi aristocratici russi nell’Ottocento, le riorganizzazioni dei musei nel Novecento in seguito alla Rivoluzione d’Ottobre.

Il percorso della mostra, articolato in 12 sezioni per un totale di circa 50 artisti dei quali vengono esposti alcuni dei più noti ed emblematici lavori, si apre con le influenze caravaggesche di Simon Vouet, prosegue attraverso il destino dei grandi maestri del classicismo, da Philippe de Champaigne a Poussin e Lorrain, attraversa la nuova libertà della pittura di Watteau, Boucher e Fragonard, per approdare al ritorno all'antico di Greuze e alla poesia di Vernet e Hubert Robert. II neoclassicismo di Ingres si intreccia al nuovo sentimento del paesaggio che si affaccia con Corot e all’affermazione dell'Impressionismo con Renoir, Sisley, Monet, Pissarro, fino all’apertura verso le avanguardie moderne con Cézanne e Matisse.

Ad accompagnare le opere, l’audioguida emozionale di Artune, con musiche di grandi artisti italiani, un progetto che unisce arte e musica, lungo un itinerario multisensoriale. L'obiettivo di Artune è di far incontrare capolavori, musica e web, creando una nuova forma di narrazione delle opere attraverso un percorso accessibile tramite Spotify, la popolare piattaforma di streaming musicale.

Author Donatella Actis Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.