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La "Notte dei Piccoli Ricercatori di Don Bosco"

La “Notte dei Piccoli Ricercatori di Don Bosco 2018”, con il patrocinio della Regione Piemonte, avrà luogo venerdì 28 settembre all'istituto salesiano di San Benigno Canavese, in piazza Guglielmo da Volpiano 2, nell'ambito della rassegna "La Notte dei Ricercatori", promossa dalla Commissione Europea fin dal 2005 e che coinvolge ogni anno migliaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei.

I piccoli ricercatori della scuola secondaria di primo grado paritaria “Don Bosco” di San Benigno Canavese invitano tutti gli interessati a compiere una visita "dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande", un percorso ideale tra le meraviglie del nostro universo. Si tratta di una mostra nata dal desiderio di esplorare alcune curiosità proposte direttamente dagli studenti, seguendo l'esempio di uomini e donne coraggiosi, che hanno saputo usare la lente della Scienza per rispondere alle domande che nascono dal vivere quotidiano. «Con gli occhi al cielo ed i piedi per terra, i ragazzi vogliono crescere come giovani piante, affondando le loro radici nella cultura scientifica di oggi mentre protendono i rami della curiosità, della passione e del sogno verso il cielo - spiegano don Riccardo Frigerio, direttore Scuole Professionali Salesiane, e Claudio Casacci, di Thales Alenia Space, coordinatori dell'iniziativa -. La ricerca condotta ha dato ai ragazzi l'opportunità di sperimentare la fatica e il rigore propri del lavoro del ricercatore, senza dimenticare l'aspetto più creativo ed intuitivo».

I ragazzi dell'Istituto Salesiano Don Bosco sanbenignese organizzano la rassegna in collaborazione con Agorà Scienza (Università di Torino), Ada, Associazione per la Divulgazione dell'Astrofisica; Osservatorio Astronomico di Cerreto d'Asti;Smat, Società Metropolitana Acque Torino Spa; Spea Spa e Thales Alenia Space Italia Spa, con il patrocinio regionale e del Comune di San Benigno Canavese.

Il percorso della mostra si snoderà tra i seguenti argomenti: il Dna; i batteri e l’analisi di alcune loro caratteristiche ed effetti sull’uomo; gli animali; l'uomo e il suo benessere psicofisico sia sul pianeta Terra che nei viaggi spaziali; alcune donne di scienza che hanno contribuito con la loro intelligenza e caparbietà a migliorare il mondo e la conoscenza di esso; la nostra terra; il sistema solare e i viaggi di esplorazione; dalle galassie ai buchi neri. A corollario della mostra, i ragazzi offriranno intrattenimenti musicali, un cineforum e una galleria dei loro lavori artistici, a dimostrazione del fatto che l’uomo che sa cogliere la bellezza che lo circonda è in possesso di un’opportunità per lasciare la sua personale e originale impronta nel mondo.
Galleria d’arte. Partendo dall’osservazione al microscopio di vari materiali naturali, gli alunni hanno reinterpretato le immagini creando dei mondi colorati visti attraverso un “caleidoscopio scientifico”. Alzando lo sguardo, si sono successivamente lasciati ispirare dalle stelle, come fece Van Gogh, riuscendo ad assaggiare il concetto della “non misurabilità” della natura, dell’infinito e dell’arte.
Musica. Anche se nello spazio non c’è aria che possa far propagare il suono ciò non significa che non vi sia alcun suono nello spazio. I suoni registrati da Voyager I, Injun I, Isee I e Hawkeye, infatti, non sono altro che vibrazioni elettromagnetiche. Queste sonde sono dotate di un’antenna capace di captare le vibrazioni del plasma interstellare e il loro dati ci offrono frequenze che cadono all’interno del range percepibile dall’udito umano (20-20000 Hz). Il progetto, oltre che documentare questa scoperta, ha una impostazione più artistica che scientifica nella sua finalizzazione. Gli studenti hanno formato una piccola orchestra grazie alla quale interagire con i loro strumenti e con i suoni registrati dalla Nasa per creare un piccolo “concerto planetario”.
Cineforum. I giovani ricercatori allestiranno uno spazio di proiezione arricchito e colorato con immagini tratte da alcune delle più famose pellicole cha hanno affrontato il tema della scienza e della tecnologia al cinema.  In questa speciale “sala cinematografica”, gli studenti che hanno frequentato il laboratorio pomeridiano di cineforum, proietteranno il film “Cielo d’ottobre”, (del 1999, diretto da Joe Johnston e tratto dal libro Rocket Boys), che verrà introdotto da una breve presentazione e seguito da un dibattito che coinvolgerà gli spettatori.
L’intento è quello di provare ad illustrare i rapporti che hanno sempre legato il mondo della scienza a quello del cinema, con particolare riferimento al contesto giovanile.

Hanno aderito all'iniziativa, altri due istituti, la scuola media istituto professionale industria e artigianato e Cnos-Fap, centro di formazione di Chatillon (Ao), che presenteranno un laboratorio di robotica educativa Lego Mindstorms presentato nell’ambito di EduTechVdA 2018 e la stesura di linguaggi di programmazione a blocchi, mentre i ragazzi della scuola media dell’istituto Don Bosco di Cumiana presenteranno i progetti per le scuole Astro Pi Zero e Astro Pi Space Lab, dell’Agenzia Spaziale Europea-Esa. Il concorso Astro Pi Zero ha messo alla prova gli studenti con la scrittura di un piccolo saluto, tramite linguaggio di programmazione Python3, destinato agli astronauti in orbita sulla Iss, Stazione Spaziale Internazionale, utilizzando un Raspberry Pi: un computer dotato di sensori e matrice led appositamente pensati per gli astronauti, denominato Astro Pi. Per il concorso Astro Pi Space Lab gli studenti hanno scelto di proporre un esperimento all'interno della Iss-International Space Station, mediante i vari sensori di un Astro Pi con una normale telecamera integrata. L’esperimento voleva essere una risposta alla domanda: quante spinte il modulo Columbus riceve dagli astronauti e di quanto si sposta? È possibile misurare con l'Astro Pi queste vibrazioni sulla parete e quindi gli spostamenti? La proposta è piaciuta così tanto all’Esa che gli studenti sono arrivati alla fase finale tra le 51 scuole finaliste del progetto in tutta Europa.

Il programma prevede, dalle ore 15 alle 24, nel cortile dell’Istituto, l'apertura non stop al pubblico della manifestazione con visita e illustrazione dei lavori tematici realizzati dai ragazzi. Dalle 15 alle 17 l'osservazione del Sole attraverso telescopio solare.  In serata, dalle 20,30, conferenza  “La notte della Luna” a 50 dalla missione Apollo 11, con la partecipazione di Franco Bevilacqua, professore Emerito di Sistemi Spaziali al Politecnico di Milano, già Direttore Alenia Spazio. Dalle 22 alle 23,30 la manifestazione si chiuderà, se le condizioni meteo lo permetteranno, con un'osservazione astronomica del cielo, sotto la guida di esperti attraverso i telescopi messi a disposizione dall’Osservatorio Astronomico di Cerreto d'Asti.

Nell'edizione del prossimo venerdì 28 settembre, "La Notte dei Ricercartori" coinvolge in Italia 9 progetti per un totale di 116 città. Bees, Be a citizen Scientist (finanziato dalla Commissione Europea), è invece il tema lanciato da Frascati Scienza per il biennio 2018/2019 per "La Notte dei Ricarcatori". Prende spunto dalle api (in inglese "bees") e dalla loro organizzazione, dove il contributo fornito da ogni componente è importante per il benessere della collettività, per sottolineare le incredibili possibilità che la scienza può concretizzare attraverso la collaborazione tra ricercatori e cittadini, fautori di scoperte scientifiche di cui tutti possono godere e sentirsi reali protagonisti, in un processo di condivisione di un bene comune, qual è la ricerca. I cittadini, in particolare i più giovani e gli studenti, verranno coinvolti nella raccolta e nell’utilizzo dei dati scientifici, acquisendo nuove conoscenze in diversi ambiti e discipline. Villanova d'Asti ha aderito a questo progetto. Info sul sito della "Notte dei Ricercatori". 

Author Renato Dutto Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.