Regione Piemonte - Piemonteinforma

Un testo unico per governare la cultura piemontese

Dal 1° gennaio 2019 la cultura piemontese sarà regolamentata da un testo unico che porterà il settore in sintonia con lo scenario attuale e costituirà la base per sviluppare politiche articolate in una dimensione di unitarietà e trasversalità.

A disporlo è un progetto di legge approvato il 24 luglio dal Consiglio regionale, e fortemente voluto dalla Giunta, che aggiorna l’impianto vigente che ha un’età media di oltre trent’anni, tanto che abroga 28 leggi, e può essere definito il risultato del confronto con gli operatori e con le associazioni di categoria. “Un traguardo importante - commenta l’assessora Antonella Parigi - che conclude un percorso partecipato inaugurato con gli Stati generali della cultura e che ha visto un intenso lavoro, collegiale e costruttivo, anche in Consiglio”.
Tra i temi principali figurano la definizione della cultura quale generatrice di un significativo valore economico, una programmazione triennale del settore e delle risorse, il ruolo della Regione in materia.

La cultura viene infatti intesa non solo salvaguardia della tradizione materiale e immateriale, ma come motore di sviluppo per il singolo e la comunità. Una nuova definizione frutto dell’evoluzione del comparto, in particolare nell’ultimo decennio, che, complice anche il mutato scenario socio-economico, ha provato quanto la cultura intesa nel suo complesso, dalla valorizzazione del patrimonio architettonico alla promozione delle attività, costituisca uno dei principali elementi attrattivi del Piemonte, anche rispetto al mercato turistico nazionale e internazionale. Il suo ruolo sempre più interconnesso con altri settori inserisce tra le finalità l’integrazione fra le politiche culturali e la valorizzazione turistica, lo sviluppo economico, il governo del territorio, la salvaguardia e promozione dei paesaggi.

Questo vero e proprio cambio di paradigma - ci tiene a puntualizzare Parigi - si accompagna a nuovi strumenti di pianificazione: il Programma triennale della cultura, che definisce priorità strategiche e linee guida di intervento, a cui si affianca una coerente impostazione pluriennale delle risorse con la costituzione di un nuovo Fondo per la cultura, articolato in spesa corrente e spesa per investimenti. L’obiettivo è dare al comparto certezza di risorse sul medio periodo, sulla base delle quali poter progettare attività capaci di creare un’offerta il più possibile plurale e diffusa, coinvolgere tutte le fasce di pubblico anche tramite un raccordo strutturato con il mondo della scuola e della formazione, sostenere progetti innovativi proposti dai giovani, promuovere la dimensione internazionale delle attività e del patrimonio culturale piemontese incentivando le occasioni di confronto e cooperazione sovranazionali, creare forme di partenariato pubblico-privato”.

La Regione, oltre a funzioni di programmazione e indirizzo, si assegna anche un ruolo di raccordo fra i diversi livelli del sistema istituzionale, ovvero quelli statale, comunitario, delle autonomie locali e degli operatori. Importante sarà anche la partecipazione: il testo prevede la costituzione di uno o più tavoli della cultura come sede di consultazione e confronto territoriale o tematico per la definizione della programmazione complessiva.

Particolarmente significativo l’inserimento di alcuni ambiti come il patrimonio culturale immateriale (con particolare riguardo a tradizioni orali, toponomastica, eventi rituali e festivi, saperi e tecniche tradizionali relativi ad attività produttive). i siti legati alla cultura e storia industriale del territorio, i centri di documentazione attivi presso istituzioni culturali o scientifiche pubbliche o private.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.