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Il grande risultato di Cartoons on the bay, che lascia la mostra sulle leggi razziali

La seconda volta di Cartoons on the bay a Torino ha registrato un grande successo: 500 opere in selezione ufficiale, 50 Paesi rappresentati, 1.000 operatori di settore accreditati, in gran parte esteri, oltre 6.000 spettatori che hanno affollato l'Ambrosio per il programma cinema e per le masterclass dei grandi maestri e degli studios, più di 1.500 bambini delle scuole di tutto il Piemonte che hanno partecipato al programma loro dedicato nelle matinée.

Numeri che hanno portato Antonella Parigi, assessore regionale alla Cultura e al Turismo, a dichiarare che “saremmo molto contenti se questo lavoro continuasse, perché non è solo un festival ma una connessione con la Rai e con tutto il mondo dell'animazione e della tv dei ragazzi. Sono tutti argomenti che ci stanno molto a cuore, in quella volontà di sviluppare un comparto che ha già delle radici sul territorio, come dimostra il Pulcinella Award alla Carriera a Cristina Lastrego e Francesco Testa di Torino, ma che noi vogliamo cresca ancora di più. In questa direzione abbiamo creato un fondo di garanzia da 1,5 milioni di euro per le start up che vogliono creare in Piemonte e partirà il 2 maggio, abbiamo la scuola del Centro Sperimentale. Insomma, abbiamo un sistema e vogliamo che la Rai continui a lavorare con noi".

La mostra sulle leggi razziali
Fiore all'occhiello di Cartoons on the bay è senza dubbio la mostra di fumetti a 80 anni dalle leggi razziali, visitabile fino al 1° giugno nel Museo del Carcere Le Nuove, che poi diventerà itinerante e alla fine sarà ospitata in modo permanente nel Museo Pitigliani a Roma. “Una mostra che mi ha colpita tantissimo perché affronta argomenti che rischiano di essere un po' retorici, soprattutto per i nostri figli e in generale per chi non c'era: si sente parlare di queste cose e il primo atteggiamento è scrollare le spalle - ha commentato l'assessora - Invece i fumetti parlano ai giovani molto più di tanti discorsi". A raccontare una delle pagine più dolorose della storia italiana sono quasi 160 opere di fumettisti famosi, dai disegnatori di Tex a Nathan Never, da Dylan Dog a quelli della Marvel, e quasi altrettante provenienti dalle scuole di quest'arte.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.