Regione Piemonte - Piemonteinforma

Alluvione: 665 milioni di danni ad agricoltura e opere pubbliche

Ammontano a 47 milioni di euro per le aziende e le infrastrutture agricole ed a 618 milioni per le opere pubbliche i danni subiti dal Piemonte a causa dell’alluvione del novembre scorso. Il punto della situazione è stato fatto il 20 febbraio dagli assessori all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, e alle Opere pubbliche, Francesco Balocco.

Agricoltura. Una delibera approvata in mattinata dalla Giunta regionale delimita le zone agricole danneggiate e quantifica in 47.156.000 i danni subiti dalle aree agricole, dalle strutture aziendali e alle infrastrutture, con particolare riferimento ai canali irrigui, alle relative opere di presa e alle strade interpoderali di accesso ai fondi. Come prescritto dalla legislazione nazionale, che non prevede per i danni agricoli la richiesta immediata di stato di calamità, gli uffici regionali hanno compiuto circa 1500 sopralluoghi sulla base delle denunce ricevute dai Comuni (969 in provincia di Torino, 186 in quella di Torino, 71 in quella di Asti, 237 in quella di Alessandria, 37 in quella di Vercelli). I Comuni inseriti nella delimitazione sono 222 (53 nel Torinese, 100 nel Cuneese, 21 nell’Astigiano, 45 nell’Alessandrino e 3 nel Vercellese).

Scendendo nel dettaglio, sono stati rilevati danni per 16.341.000 euro alle infrastrutture irrigue e alle strade interpoderali 30.815.000 euro alle aziende: 8.963.000 euro riguardano Torino (2.298.000 per le infrastrutture, 6.665.000 per le aziende), 22.696.000 euro la provincia di Cuneo (12.671.000 per le infrastrutture, 10.025.000 le aziende), 4.413.000 euro l’Astigiano (683.000 per le infrastrutture, 3.730.000 per le aziende), 10.697.000 l’Alessandrino (602.000 per le infrastrutture, 10.095.000 per le aziende), 387.000 riguardano il Vercellese (87.000 per le infrastrutture, 300 mila per le aziende).

Con questa delibera, oltre alla quantificazione dei danni la Giunta chiede al Ministero delle Politiche agricole la dichiarazione di eccezionalità dell’evento e l’inclusione dell’ammontare del danno nel calcolo ai fini del prelievo dal Fondo di solidarietà nazionale. Una volta pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale di declaratoria e di individuazione dei territori danneggiati, le aziende agricole che hanno subito danni infrastrutturali o strutturali dovranno presentare domanda per il risarcimento entro i successivi 45 giorni.

“Danni così pesanti - ha dichiarato Ferrero - sono il tributo che l’agricoltura ha pagato affinché l’alluvione non provocasse tragedie e vittime nei centri abitati. A differenza del passato, infatti la creazione di nuovi argini con casse di espansione che mitighino gli effetti delle acque ha permesso di limitare i danni alle città e alle persone. Gli agricoltori sperano che questo giusto sacrificio venga tenuto in considerazione dallo Stato nel momento dei risarcimenti, in quanto attualmente chi non ha subito un danno di almeno al 30% della produzione lorda non ha diritto ad alcun rimborso. Nel 1994 un decreto eliminò questa soglia ed anche questa volta abbiamo chiesto al Governo di intervenire”.

Opere pubbliche. L’assessore Francesco Balocco ha dal canto suo precisato che è stato inviato al Dipartimento della Protezione civile l’elenco degli interventi da effettuare sulle opere pubbliche danneggiate. Per un completo ripristino servono 618 milioni di euro, di cui 433 per le opere urgenti, suddivisi in 368 per le province di Cuneo e Torino interessate dallo stato di emergenza e 65 per quelle di Alessandria e Asti, che nei prossimi giorni dovrebbero essere incluse nel provvedimento dopo che un mese fa i tecnici del Dipartimento hanno effettuato diversi sopralluoghi.

“I 51 milioni finora stanziati dal Governo - ha dichiarato - consentono la copertura del 14% dei danni, e ad essi vanno aggiunti i 10 stanziati dalla Regione, 8 per Torinese e Cuneese e 2 per Astigiano ed Alessandrino. Il resto dovrà essere finanziato dal Dipartimento con formule ancora da individuare”. L’importante è non perdere tempo: “Abbiamo fatto un grande lavoro per stimare i danni, ora dobbiamo farne uno ancora più grande per spendere velocemente i soldi arrivati. E’ necessario appaltare e realizzare le opere entro l’anno, altrimenti scatta il Patto di stabilità e si bloccano le risorse”.

Le procedure da seguire verranno illustrate durante due incontri che verranno organizzati nei prossimi giorni a Mondovì ed a Pinerolo.

Per approfondire

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.