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Giornata regionale della zootecnia

Si apriranno tavoli di filiera specifici

Un momento della giornata

Oltre 200 persone hanno partecipato il 15 ottobre, presso il MIAC di Cuneo, ad "Allevare in Piemonte", giornata di confronto promossa dalla Regione per analizzare le prospettive della zootecnia da carne, uno dei settori portanti dell'economia piemontese e che sta affrontando una situazione economica difficile.

Le cinque principali filiere - bovina, suinicola, avicola), cunicola e ovicaprina - hanno illustrato la situazione del comparto e presentato proposte che l'assessore all'Agricoltura, Mino Taricco, ha raccolto: "Il nostro obiettivo era proprio quello di offrire all'intero settore zootecnico, in tutte le sue specificità, l'opportunità di confrontarsi e di discutere per delineare innanzitutto un'analisi condivisa e quindi individuare le linee di azione e di valorizzazione più adeguate per gli interventi futuri. In questo senso, la giornata è una tappa intermedia di un percorso iniziato da qualche mese, con un lavoro di riflessione e di proposta svolto dai singoli tavoli di filiera, e che proseguirà con successivi momenti di incontro dedicati alle specificità dei settori bovino, suinicolo, avicolo, cunicolo e ovicaprino. La Regione ha dunque voluto dare spazio e ascolto alle istanze del settore, che, attraverso questo percorso di approfondimento si tradurranno entro l'anno prossimo in provvedimenti concreti."

Dagli interventi è emerso: che in Piemonte la filiera bovina vive da tempo una contrazione complessiva, anche se positivo risulta il trend della razza piemontese; che il comparto suino è quello oggi maggiormente in difficoltà per l'eccesso di offerta e allocazione in altre regioni delle fasi di trasformazione e commercializzazione, che riducono il valore aggiunto creato in Piemonte e ulteriori complicazioni dovute all'impatto ambientale: che l'avicolo è il settore più integrato a livello di filiera, fattore che conferisce un'importante punto di forza nel controllo del mercato, ma risente di scarsa presenza di produzioni tipiche certificate e della brevità del ciclo produttivo; che la filiera cunicola è fortemente localizzata e concentrata, favorita anche dai nuovi orientamenti di consumo nei confronti delle carni bianche, ma è costituita da piccoli produttori e da un andamento molto ciclico, che buone opportunità di sviluppo offre il settore ovicaprino, che ha un ruolo importante di presidio di territori montani e marginali, una buona potenzialità di diversificazione, caratteristiche che sono tuttavia alla base di alcune debolezze strutturali (frammentazione, piccole aziende, consumo stagionale).

Per ulteriori informazioni:

Piemonte Gusto - Carni

va

Torino, 15/10/2008