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archivio diario

Documentazione:

Peggy Guggenheim e la nuova pittura americana

Jackson Pollock, The Moon Woman

Dal 21 novembre 2008 al 1° marzo 2009 Vercelli ospiterà, nello spazio espositivo Arca posto nell'ex chiesa di San Marco la mostra "Peggy Guggenheim e la nuova pittura americana".
Promossa da Regione Piemonte e Città di Vercelli in collaborazione con la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, rappresenta la seconda parte di un ideale unico grande progetto iniziato lo scorso anno con lo straordinario successo delle opere inerenti l'immaginario surreale e che proseguirà con una terza tappa.
"Peggy Guggenheim e la nuova pittura americana" presenta un viaggio fra le opere degli artisti che la mecenate conobbe durante il suo soggiorno a New York e che riunì intorno a sé stimolando un nuovo e vivace dibattito sull'identità dell'arte statunitense. Scoprì e promosse con una intuizione ed un coraggio straordinario giovani artisti che di lì a poco vennero riconosciuti come i maestri dell'arte americana.
La mostra si articola intorno alle figure di Jackson Pollock e Mark Rothko, presentati insieme a Franz Kline, Robert Motherwell, Arshile Gorky, Willem de Kooning, Sam Francis, Hans Hofmann - protagonisti assoluti dell'Espressionismo astratto - con oltre cinquanta opere concesse in prestito straordinario dalle collezioni veneziane e newyorchesi dei musei Guggenheim e da prestigiose collezioni private, assai difficilmente accessibili per altre pur prestigiose istituzioni in Italia.
"La scelta di allestire questa seconda mostra a Vercelli - ha dichiarato l'assessore regionale alla Cultura, Gianni Oliva, durante la presentazione svoltasi il 1° ottobre a Torino - è la dimostrazione della volontà della Giunta regionale di percorrere una strategia di valorizzazione delle diverse realtà che compongono il territorio piemontese attraverso interventi di rilancio e di promozione dei suoi innumerevoli beni architettonici e culturali. E' una mostra bella, importante e molto godibile per il visitatore e che dimostra ancora una volta come costi di più non avere la cultura piuttosto che averla. Sto parlando della qualità della vita, della promozione della conoscenza, della lotta alla depressione quotidiana".

gg

Torino, 01/10/2008