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Inizia il riordino delle Ipab

Primo passo, con l'approvazione della Giunta regionale, del disegno di legge sul riordino del sistema delle Ipab, le Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza che tradizionalmente perseguono l'opera di assistenza ai poveri, agli anziani, agli infermi ed a quanti versano in condizioni di difficoltà.

Illustrando le novità del testo, che passa ora all'esame del Consiglio, l'assessore alle Politiche sociali, Augusto Ferrari, rileva che “la trasformazione di un'Ipab in azienda pubblica di servizi alla persona viene attuata analizzando il valore di produzione dell'ente e dovrà consentire che l'attività di gestione sia improntata a criteri di efficacia ed efficienza, con valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell'attività svolta. Tale azienda dovrà, pertanto, comportarsi come una piccola impresa con un valore di soglia di produzione qualificato in 2.500.000 euro come stabilito dal Regolamento CE n. 364/2004. L'Ipab con un valore di produzione inferiore dovrà necessariamente trasformarsi in persona giuridica privata”.

"La possibile fusione di più Ipab - prosegue Ferrari - consentirà alle aziende e agli enti privati sorti a seguito di questo processo di raggiungere le dimensioni più idonee a perseguire, nel tempo, le loro finalità istituzionali e l'erogazione di servizi maggiormente qualificati e competitivi, in una logica di sviluppo delle proprie capacità gestionali ed organizzative. Il processo di fusione potrà permettere di conseguire economie di scala sia mediante una razionalizzazione ed una maggiore economicità nella politica degli acquisti di beni e servizi, sia tramite un utilizzo più razionale delle risorse umane disponibili, garantendo, quindi, un carattere di maggiore efficacia ed efficienza dei servizi".

Le Ipab inattive da almeno due anni o per le quali risultano esaurite o non più conseguibili le finalità previste nelle tavole di fondazione o negli statuti devono predisporre un piano di risanamento o di riconversione, anche mediante la fusione con altre istituzioni o prevedendo la modifica delle finalità statutarie in altre il più possibile simili a quelle previste nelle tavole di fondazione, al fine di consentire la trasformazione in aziende o in enti di diritto privato. Gli enti che non presenteranno il piano di risanamento o di riconversione saranno estinti.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.