Regione Piemonte - Piemonteinforma

Le soluzioni per continuare la lotta alla tratta

La Regione sta affrontando su più livelli le criticità dovute al mancato finanziamento del progetto “Piemonte in rete contro la tratta”, escluso dal fondo messo a disposizione con bando del Dipartimento per le Pari opportunità unitamente quelli di Liguria, Valla d'Aosta, Sardegna, Basilicata e gran parte della Sicilia.

L'assessora Monica Cerutti annuncia che, dopo un confronto con la Giunta regionale, ha voluto subito scrivere alla ministra Maria Elena Boschi “per condividere con lei le mie preoccupazioni e valutare insieme alcune possibili soluzioni: su tutto il territorio piemontese ci sono, attualmente, 108 persone vittime di tratta accolte nelle strutture di accoglienza, gestite da associazioni e enti titolati che vedrebbero decadere ogni progettualità dal 31 agosto”.

“Gli interventi in questione - puntualizza Cerutti - rendono infatti operativi gli impegni assunti dallo Stato attraverso i Trattati internazionali e, per le loro caratteristiche e per le modalità organizzative, appaiono assimilabili in tutto a veri e propri servizi, che, come tali e in coerenza con quanto previsto dal Piano nazionale recentemente approvato, dovrebbero avere modalità di finanziamento a carattere continuativo e stabile che ne consentano la programmazione regolare, ma soprattutto ne rendano possibile la realizzazione con le modalità sperimentate con efficacia in molti territori, tra i quali quello piemontese”.

Nei giorni scorsi le strutture di accoglienza piemontesi hanno ricevuto una comunicazione del Numero verde, in accordo con il Dipartimento, con richiesta delle schede per ricollocare le persone sui territori coperti dai progetti finanziati. Secondo l'assessora “la soluzione ipotizzata appare critica e di difficile applicazione, in quanto si tratta di persone vulnerabili che stanno svolgendo un percorso di fuoriuscita dalla condizione di sfruttamento e verso l’autonomia. Per alcune sono stati avviati percorsi di inserimento lavorativo, altre sono seguite da servizi di supporto etnopsichiatrico, altre hanno situazioni sanitarie difficili e compromesse, altre sono incinte, quasi tutte hanno costruito relazioni significative nei territorio in cui sono inserite: l’ipotesi di spostarle presso altri servizi e territori, senza tener conto di tutto questo, appare alquanto problematica, e denoterebbe una scarsissima attenzione alle persone stesse, danneggiandole ulteriormente. Inoltre, eventuali spostamenti metterebbero in difficoltà anche le Procure e le Questure che stanno seguendo le indagini”.

Cerutti propone pertanto “di consentire che le persone accolte rimangano presso le strutture che le hanno attualmente in carico, attivando convenzioni tra i soggetti gestori dei progetti già in corso e quelli titolari dei progetti che saranno finanziati dal 1° settembre 2016 e che hanno, di fatto, assorbito interamente le risorse nazionali disponibili. Parallelamente con la direzione Coesione sociale della Regione Piemonte abbiamo stabilito di anticipare a settembre la programmazione di investimenti a sostegno di progetti integrati di inclusione attiva rivolti alle vittime di violenza, di tratta e di grave sfruttamento, previsti all'interno del Fondo sociale europeo. Nell’ottica di non far venire meno un altro importante servizio, già nei prossimi giorni valuteremo con la direzione Sanità la possibilità di coprire i costi dell’unità di strada, equipe mista di operatori sociali e mediatrici culturali che settimanalmente contatta le donne che si prostituiscono distribuendo preservativi e informazioni sanitarie e convincerle ad adottare pratiche di sesso sicuro e a recarsi negli ambulatori delle Asl per effettuare i controlli sanitari. In questo modo si tutela la loro salute ma anche quella dei clienti e delle loro mogli o compagne”.

Infine, vista anche la relazione strettissima necessaria tra il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e la rete antitratta, la prossima settimana Ceurri incontrera il prefetto Mario Morcone del Dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione per valutare insieme l’avvio in Piemonte di un progetto sperimentale di lotta alla tratta rivolto in modo particolare a chi richiede la protezione internazionale.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.