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Una legge per prevenire i danni del gioco d'azzardo

Anche il Piemonte ha una legge contro la ludopatia e per prevenire i danni, spesso devastanti, che il gioco d'azzardo compulsivo provoca su fasce di popolazione poco difese, come giovani e anziani.

Il testo. approvato il 26 aprile dal Consiglio regionale era stato presentato nell'estate 2014 dagli assessori regionali alla Sanità e all’Istruzione e Formazione come uno dei primi atti della Giunta e quindi arricchito dal lavoro nelle Commissioni Sanità e Istruzione/Formazione. punta sulla prevenzione, ma anche sul sostegno alle amministrazioni comunali in quella che a volte si trasforma in una battaglia per impedire il proliferare di sale giochi nelle vicinanze di luoghi particolarmente sensibili, come ad esempio le scuole e le parrocchie.

Tra le novità più rilevanti, la previsione di un piano triennale integrato che il Consiglio regionale dovrà approvare, su proposta della Giunta, entro tre mesi dall'entrata in vigore della legge e che dovrà promuovere interventi per aumentare la consapevolezza sulla dipendenza correlata al gioco per i giocatori e le loro famiglie. favorire un approccio consapevole, critico e misurato al gioco, informare sull'esistenza di servizi di assistenza e cura svolti da soggetti pubblici e del terzo settorem far conoscere ai genitori i programmi di filtraggio e blocco dei giochi on line. prevedere interventi di formazione e di aggiornamento, obbligatori ai fini della prosecuzione dell'attività, per i gestori e il personale delle sale da gioco e delle sale scommesse, pianificare campagne annuali d'informazione sui rischi e sui danni derivanti dalla dipendenza dal gioco.

Per tutelare determinate categorie di soggetti maggiormente vulnerabili è vietata la collocazione di apparecchi per il gioco in locali che si trovino ad una distanza, misurata in base al percorso pedonale più breve, non inferiore a 300 metri per i Comuni fino a 5.000 abitanti e non inferiore a 500 metri per i Comuni oltre i 5.000 abitanti da istituti scolastici di ogni ordine e grado, centri di formazione per giovani e adulti, luoghi di culto, impianti sportivi, ospedali, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-sanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile ed oratori, istituti di credito e sportelli bancomat, esercizi di compravendita di oggetti preziosi ed oro usati, movicentro e stazioni ferroviarie.

Toccherà ai Comuni, per esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica, disporre limitazioni temporali all’esercizio del gioco tramite slot machine per una durata non inferiore a tre ore nell’arco dell’orario di apertura previsto, all’interno delle sale da gioco, delle sale scommesse, degli esercizi pubblici e commerciali, dei circoli privati e di tutti i locali pubblici o aperti al pubblico.

E' inoltre vietata qualsiasi attività pubblicitaria relativa all’apertura o all’esercizio delle sale da gioco, delle sale scommesse o all’installazione degli apparecchi per il gioco presso gli esercizi pubblici e commerciali, i circoli privati e i locali pubblici e la Regione promuoverà accordi con gli enti di esercizio del trasporto pubblico locale per l'adozione di un codice di autoregolamentazione che vieti la concessione di spazi pubblicitari relativi al gioco.

L'assessore regionale alla Sanità ha sottolineato l'impegno della sanità pubblica in tutte le Asl del Piemonte, grazie al lavoro dei Dipartimenti contro le dipendenze, per curare già centinaia di pazienti affetti dai danni del gioco compulsivo e ha ribadito l’impegno rinnovato verso la prevenzione attraverso azioni di informazione su tutto il territorio. L'assessore all’Istruzione ha evidenziato l’importanza del coinvolgimento delle scuole nel sensibilizzare gli alunni sull’esigenza di contrastare un fenomeno purtroppo molto diffuso ed ha dichiarato come sia fondamentale creare una rete che possa diffondere la conoscenza del problema e al tempo stesso fornire strumenti utili per prevenirlo, partendo dai progetti sperimentali già avviati in questi anni.

Author Gianni Gennaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.